NAPOLI – «Due ragazzi giovanissimi morti, un terzo ferito: l’ennesimo grave episodio di camorra che si consuma a Napoli Est ribadisce due cose: che, anche senza riflettori mediatici, è in corso una vera e propria guerra, che questa periferia è stata totalmente abbandonata» lo afferma in un a nota Antonio Amato del Partito Democratico.
«E’ da tempo che tra Ponticelli e Barra, venuti meno i vecchi equilibri legati al dominio del clan Sarno, si ripetono efferati episodi di criminalità legati alla gestione delle piazze di spaccio e del racket. E quando vengono ammazzati ragazzi di vent’anni, pregherei tutti a non utilizzare la retorica delle vittime innocenti, in un processo di colpevolizzazione che dà spazio all’autoassoluzione delle istituzioni. Purtroppo» continua Amato «quest’area è stata completamente abbandonata e anche le esperienze positive nate dal basso sul territorio, che tanto hanno fatto e fanno per dare un’opportunità ai ragazzi di queste periferie, devono combattere, innanzitutto, contro le assurdità e l’inefficienza della burocrazia, l’assenza e il colpevole silenzio delle istituzioni. Napoli est vive il dramma di un impoverimento materiale che è correlato alla crisi generale, più pesante però per i ceti meno abbienti, ma anche di un degrado del territorio a cui si continua a non prestare alcuna attenzione. Dalla benedetta bonifica dell’area della raffineria, alla persistenza di abomini come i bipiani e i prefabbricati del terremoto, dall’assurdo scempio dell’Ospedale del Mare al disfacimento assoluto del sistema dei trasporti e a strade ridotte a groviera. Il dominio della camorra» prosegue il consigliere regionale dei democratici «si innesta dove non si è riusciti a creare nessuna prospettiva di sviluppo, dove pure i resti archeologici di epoca romana sono ricoperti dalle colate di cemento dei mostri dell’architettura popolare come il “lotto o” conosciuto come “lotto zero”, dove pure le cose più banali diventano abnormità: da due anni, ad esempio, la commissione regionale che presiedo denuncia la presenza di una discarica utilizzata dalle ecomafie a via Preti senza che nessuno, dalla giunta regionale alla provincia al comune, intervenga. Se è allora necessario uno sforzo eccezionale delle forze dell’ordine per i contrasto materiale della criminalità organizzata» conclude Amato «qui come a Scampia e in altre aree di questa città, serve soprattutto normalità e buona amministrazione del quotidiano, presupposti per progetti di più ampio respiro. Ma qui si continua a preferire di liberare il lungomare e lasciare oppressi i cittadini, e, senza i riflettori dei media, si consuma l’ennesima tragedia lasciando alla camorra libertà d’azione»