Benevento – Una lista nuova che marca un solco netto con la politica tradizionale; una discontinuità che è sinonimo di partecipazione del mondo del lavoro, delle professioni, della società civile; lo scempio delle istituzioni e una indecente legge elettorale.

È questo il mix di intenti che vede protagonisti i candidati della lista “Scelta civica con Monti per l’Italia”, che ieri si sono presentati nella loro prima uscita di questa campagna elettorale.  La compagine è composta da Giorgio Carlo Nista, Vincenzo Migliorelli e Umberto Tranfaglia (in lista alla Camera), Roberto De Toma (nella lista unica per il Senato che vede anche Fli e Udc), Antimo Cesaro e Angelo D’Agostino capolista entrambi con la lista Monti.

Per tutti le motivazioni sono quelle di generare un miglioramento del Paese non rimanendo alla finestra, ma dando un contributo per modificare dall’interno il sistema Paese. “Salire in politica è la motivazione di chi nella vita ha già realizzato qualcosa di importante nella propria vita e che vuole mettere la sua esperienza a disposizione della cosa pubblica, diversamente da chi scende in politica perché ha tutto da guadagnarci”, afferma Cesaro. Il territorio e le sue rappresentanze giocano un ruolo fondamentale visto che “queste terre hanno avuto in sorte, quasi per una maledizione una classe politica mediocre”.

A questo discorso si allaccia Nista, sindaco di Colle ed ex assessore della Provincia, criticando sia le difficoltà in cui versa il Comune di Benevento (“34 milioni di debito, possibile aumento dell’IMU e tagli alle mense scolastiche”) sia le contraddizioni del Pd locale. Il lavoro è l’altra nota dolente in un Paese dove da tempo “si importano braccia e si esportano cervelli grazie alla malapolitica”. Quindi investimenti concreti in scuola e in Ricerca, non dimenticando di tagliare i costi della politica, abolendo le province e ripensare ad un riassetto dei compiti della Regione.

Tutte riforme che andrebbero a incidere sulla vita dello Stato e dei cittadini. Quindi continuità con l’agenda Monti, che sicuramente sarà risultata sgradita a molti, ma che ha permesso di rimettere in sesto le finanze il cui stato rifletteva il Governo del premier precedente, che ha cercato di farci bere la storiella di Ruby. Quindi il plauso finale al Presidente Monti per aver fatto riacquistare all’Italia la credibilità e il giusto peso presso le istituzioni europee e mondiali.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui