NAPOLI – La Commissione Mobilità, presieduta da Giovanni Formisano, ha incontrato questa mattina l’assessora alla mobilità Anna Donati e l’amministratore unico dell’Anm, Renzo Brunetta, per avere chiarimenti in merito alla mancanza di gasolio che ha causato lo stop dei bus e disagi all’utenza nella giornata di mercoledì scorso. Chiarimento indispensabile, ha precisato il presidente Formisano nella sua introduzione, vista anche la strumentalizzazione dell’episodio che ha avuto grande risonanza sui media, anche nazionali, e ciò per la deliberata intenzione, motivata dalla fase elettorale, di colpire l’amministrazione che, pur tra mille difficoltà, sta cercando di cambiare le regole del gioco.
L’assessora Anna Donati ha ricostruito la giornata precedente lo stop precisando che negli ultimi mesi ci sono stati altri momenti di crisi, che i vertici dell’azienda hanno sempre rappresentato all’amministrazione, in modo costante e tempestivo, le criticità che via via si sono presentate, che nel caso specifico la comunicazione agli utenti non è stata concertata con l’amministrazione anche se, ha precisato, è stato comunque giusto avvisare l’utenza del disagio che si sarebbe verificato. Ma la situazione, ha continuato l’assessora Donati, va inquadrata nel contesto più ampio di una crisi nazionale del trasporto pubblico locale che, in 5 anni, ha visto diminuire del 15% le risorse complessive, il che determina identiche crisi in tutte le città italiane, ancor di più nella fase attuale in cui le banche non sono più disponibili a fare credito. Per quanto riguarda l’Anm, i tagli sia nazionali che regionali dal 2010 al 2013 hanno determinato una diminuzione del 27%, mentre il Comune, invece, ha aumentato i fondi propri messi a disposizione delle aziende di trasporto. Su queste ultime, tuttavia, si riversa la difficoltà di cassa del Comune ed anche l’obbligo, di quest’ultimo, di rispettare per i pagamenti alle aziende di trasporto l’ordine cronologico. Questa criticità, ha concluso l’assessora Donati, durerà ancora fino a quando non arriveranno i fondi ai quali Napoli potrà accedere grazie al piano di risanamento finanziario (pre-dissesto) che consentirà al Comune di cominciare a pagare i creditori e, tra questi, l’Anm che vanta un credito complessivo di 254 milioni. La riforma del sistema, con la creazione della holding della mobilità, è già partita, le aziende stanno cominciando ad attuare misure di risparmio, è in corso di elaborazione il piano industriale della nuova azienda (che accorperà Napolipark, Anm e Metronapoli) e stanno chiudendosi i primi accordi sindacali in vista dell’unificazione. Il percorso che risolverà le criticità, infatti, passa attraverso l’acquisizione di risorse, gli investimenti, l’efficientamento delle aziende.
Prima dell’intervento dell’amministratore unico dell’Anm, numerosi sono stati gli interventi dei consiglieri i quali, oltre a valutazioni di carattere generale e politico, hanno sollevato diversi problemi sull’azienda dei trasporti, dalle forniture alla manutenzione, dalle assicurazioni ai problemi del personale, in particolare delle liquidazioni troppo onerose dei dirigenti. Inoltre, gli interventi hanno riguardato: la possibilità di attivare un tavolo di trattative per rifornirsi di carburante dal Venezuela (Attanasio); non sottovalutare l’episodio che ha i tratti di una vera e propria interruzione di pubblico servizio (Aniello Esposito); l’azienda, il cui management non ha brillato in questi anni, soffre per incrostazioni del passato, che vanno risanate, ma senza evocare eredità del passato (Moretto); necessità di affrontare con serietà, rigore e responsabilità i problemi da parte del Sindaco e dell’amministrazione evitando interventi che finiscono per essere destabilizzanti (Antonio Borriello); riaffermare la prevalenza del pubblico nelle aziende partecipate accertando, nel caso specifico, le responsabilità di quanto accaduto (Gennaro Esposito); rifiutare le strumentalizzazioni elettoralistiche senza sottovalutare il ruolo dei poteri forti che, anche in questi casi, hanno un peso (Coccia); valutare altre forme di acquisto dei mezzi, in considerazione anche della loro vetustà e delle necessità di manutenzione (Vernetti); contrastare l’attacco mediatico contro Napoli e prestare particolare attenzione alla costruzione della holding affinché nella nuova società non si ripresentino gli errori e limiti delle aziende che vi confluiranno (Moxedano).
L’amministratore unico di Anm, Renzo Brunetti, dopo aver ricondotto quanto accaduto alla propria responsabilità, sia diretta che indiretta, ha escluso la possibilità delle proprie dimissioni, che sarebbero un fatto traumatico in questa fase di difficoltà, anche perché, con la costruzione della holding, finalmente si è in presenza di un piano sostenibile che, con la fusione, l’efficientamento e il rientro dei crediti, potrà far riguadagnare ad Anm una normalità aziendale. L’azienda, che dal 2005 a oggi, è passata da 4500 dipendenti e 22 dirigenti a 2200 dipendenti e 5 dirigenti, soffre per i crediti non riscossi e per questo, se si verificheranno nuove condizioni finanziarie, si potrà raggiungere la normalità finanziaria nel 2013, con il pareggio di bilancio. Brunetti si è soffermato sul rapporto complesso con i fornitori a causa delle difficoltà finanziarie che hanno fatto chiudere i rapporti con i grandi fornitori e costretto l’azienda a trattare con piccoli fornitori locali, più disponibili alle trattative sui tempi di pagamento. Proprio la lunga trattativa con il fornitore locale di carburante ha determinato il disservizio di mercoledì, ha precisato Brunetti, confermando che l’azienda lavora in costante emergenza, dovendo affrontare quotidianamente molti e gravi problemi, dai pezzi di ricambio, al gasolio, dalla garanzia del pagamento degli stipendi alle assicurazioni per i mezzi. Su quest’ultimo punto, l’amministratore unico di Anm ha detto che le coperture assicurative dei bus Anm sono “garantite” fino alla scadenza di luglio. Pesa anche il caro assicurazioni (in pochi anni il premio assicurativo per ogni bus è passato da 10mila a 22mila euro), e per questo l’azienda sta studiando un progetto che prevede la gestione interna dei sinistri di piccola entità assicurando i bus solo per gli incidenti più importanti.
Chiudendo la riunione, il presidente Formisano ha annunciato due nuovi appuntamenti di discussione, il primo sulla costruzione della holding della mobilità, il secondo sul problema dei pagamenti ai creditori, e tra questi, all’Anm.