“Lo stadio San Paolo ha bisogno di lavori urgenti, in mancanza dei quali potrebbe non essere rilasciata la licenza dall’Uefa per giocare le competizione europee a Fuorigrotta nella prossima stagione”.

E’ il capo delle operazioni del Napoli Alessandro Formisano a lanciare l’allarme per il possibile esilio del club azzurro, che potrebbe essere costretto a giocare lontano dal San Paolo le gare interne della prossima stagione europea. “Oggi i delegati Uefa – spiega Formisano – verranno a controllare se sono iniziati i lavori da loro prescritti allo stadio San Paolo lo scorso dicembre. Ma questi lavori, che secondo il nostro programma dovevano essere avviati lunedì scorso, non sono iniziati perché alla nostra proposta al Comune di cominciarli anticipando i soldi necessari non abbiamo ancora avuto risposta”. Il programma dei lavori da attuare per mettere in regola il San Paolo è stato consegnato dall’Uefa lo scorso dicembre e prevede 25 punti: “Sono lavori importanti per la normale funzionalità dello stadio – aggiunge il capo delle operazioni del club azzurro – che vanno dalla rimozione di infiltrazioni d’acqua che provocano problemi ai calcestruzzi, fino ai bagni della curva”. Lavori il cui costo va dal milione al milione e duecentomila euro e che non possono più essere rimandati: “L’Uefa – spiega Formisano – ha scritto al Comune e noi a dicembre. Noi abbiamo fatto un lavoro preparatorio, realizzando un progetto con un cronoprogramma di attività e abbiamo offerto la nostra disponibilità al Comune di Napoli di anticipare i soldi e realizzare i lavori, scontando poi la somma sui canoni da maturare. E’ passato oltre un mese da quando abbiamo comunicato la nostra disponibilità ma non abbiamo avuto risposta. Il grande pericolo di questo silenzio è che secondo la Uefa questi lavori sono necessari allo stadio per ottenere la licenza Uefa 2013-14. Potremmo quindi ritrovarci nella paradossale situazione di qualificarci per, speriamo, la più importante competizione europea ma doverla giocare in altra sede”. Il Napoli attende risposta quindi. Come la attende, prosegue Formisano, su un altro tema: “Domani c’é una patita europea molto importante – spiega – ma noi non possiamo, come tutte le altre squadre, vendere il nostro merchandising nei negozi allestiti dentro lo stadio, sebbene questo sia espressamente previsto dalla convenzione. Un dirigente del Comune, infatti, pretende che il negozio sia montato e smontato il giorno dopo la partita, cosa che costerebbe di più di quanto ci fanno incassare i gadget ufficiali. E anche su questo aspettiamo una soluzione dal Comune”.

 

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