SANT’ARPINO – “Sono rimasto letteralmente sbalordito”. Non usa perifrasi il consigliere comunale di “Sant’Arpino Libera@Democratica”, Ernesto Capasso, per descrivere quanto accaduto martedì pomeriggio nel corso del consiglio comunale convocato per discutere sulla proposta di delibera dell’opposizione sulle cartelle esattoriali.
“Sono- prosegue nella propria disanima Capasso- il consigliere che può vantare la più lunga militanza nel civico consesso, e posso, senza timore di smentita, affermare che mai si era verificato quello che invece hanno osato Di Santo & Company. Con la scusa di una postilla regolamentare hanno impedito alla massima assise civica la discussione su di una problematica richiesta da ben 9 consiglieri, e per la quale finanche il Prefetto di Caserta aveva sollecitato l’approdo in consiglio. In altre parole martedì pomeriggio, per usare un eufemismo, è stata accantonata la democrazia a Sant’Arpino. Al di là di tutte le questioni regolamentari, dei pareri dei Responsabili dei Servizi, di questo o di quell’altro aspetto, la proposta andava discussa per rispetto dei cittadini che hanno eletto i consiglieri firmatari. La democrazia non doveva essere sacrificata ai tecnicismi, per di più piegati agli interessi di una parte che ha dimostrato nei fatti di temere il confronto. Senza girarci troppo attorno è palese che Di Santo ed i suoi abbiano avuto paura del dibattito e hanno preferito la fuga, invece di sviscerare con noi un tema tanto a cuore ai santarpinesi in un periodo di forte crisi economica, di enorme pressione tributaria e di grande incertezza per il futuro. Perché tutto ciò? Hanno paura o ci nascondono qualcosa? La nostra proposta di sospensione degli accertamenti esattoriali era, e resta, aperta, e sicuramente non avremmo disdegnato i contributi migliorativi nell’esclusivo interesse dei nostri concittadini. Magari sarebbe potuta emergere una proposta condivisa che nel supremo interesse dei cittadini avrebbe magari raccolto i voti di maggioranza ed opposizione. Del resto la nostra proposta nasce da principi solidi quali il pagare tutti, pagare il dovuto, senza nessuna caccia alle streghe, e senza alcun danno, o peggio ancora paralisi, per la macchina comunale. Ma se anche Di Santo e soci non avessero voluto accogliere le nostre istanze, avrebbero potuto far prevalere la forza dei numeri e bocciare la proposta di delibera al vaglio del consiglio. Ma nulla di tutto ciò è accaduto, ed abbiamo assistito ad un remake di Fuga da Alcatraz. È palese che il sindaco e la giunta non avessero argomenti per controbattere alle nostre osservazioni ed invece di assumersi una responsabilità politica hanno preferito scappare. Dispiace che proprio Di Santo, che nella sua veste di primo cittadino dovrebbe garantire il funzionamento delle istituzioni democratiche in ogni occasione, anche martedì sia rimasto per l’ennesima volta nel silenzio assoluto non proferendo una parola mentre dinanzi ai suoi occhi si calpestava ogni parvenza di democrazia. Alla fine del proprio mandato- chiosa Capasso- il nostro Sindaco ormai ha battuto ogni “record” di mutismo tanto che sono certo stia per entrare nel Guinnes dei Primati. Del resto sfido chiunque a trovare, in Italia e nel Mondo, un sindaco che per ben cinque anni non abbia proferito una sola parola in Consiglio Comunale”.