MATESE – Davvero sconcertante il silenzio, o meglio la sottovalutazione, dei candidati e delle forze politiche, impegnati in questa campagna elettorale, nei loro programmi o dichiarazioni pubbliche intorno al problema delle zone interne che sono, letteralmente, sparite dalle “agende” e dalle preoccupazioni dei partiti in campo. Eppure è un momento drammatico per le popolazioni ed i comuni del cosiddetto “osso” appenninico e del suo complessivo apparato di governo che è al collasso , con le sue fragilità che sono emerse nell’ambito della crisi economica e finanzia dei superiori livelli di governo , in primis la regione .
Non dicono niente di fronte alla scelta di cancellare la sede distaccata del tribunale matesino , che , ricordiamo, è operativa ed in vigore pur nei tempi di attuazione e del successivo iter applicativo . Dove va a finire il diritto alla Giustizia ed ai servizi giudiziari per i cittadini dei piccoli comuni distanti dai centri urbani? E che dire della forestazione. E’ collassato il sistema di governo poggiato sulla finanza derivata delle comunità montane e dell’economia “amministrativa” conseguente con i redditi messi in circolo dai lavoratori forestali ed amministrativi. In passato si è fatto il passo più lungo delle reali necessità e non si è riusciti a rendere “produttivi” i cantieri connessi alla cura e manutenzione dei sistemi boschivi e forestali. La dismissione dello stato centrale ( zero contributi) e la crisi finanziaria regionale ha fatto il resto . Ed i parchi? Soffrono di nanismo : l’enfasi si questi innovativi livelli di governo delle ricchezze di biodiversità e delle risorse locali in un’ottica di valorizzazione veramente compatibile con l’ambiente è stata sommersa dalla cronica mancanza di fondi alle aree protette disseminate sul territorio provinciale e di cui il matesino è un esempio eloquente nonostante gli sforzi singoli in termini di direzione (il presidente Falco o quella commissariale di Fraissinet) o delle associazioni locali. L’esercizio associato prima suggerito oggi imposto sempre più dalla delle , fa fatica a trovare spazi se non per alcuni settori di poca valenza progettuale. E così l’agonia continua anche nel dibattito politico locale che ha steso il velo sulle zone interne rendendole ancora più marginali.
Michele Martuscelli