CASERTA – Numerosi e rappresentativi di tutte le realtà comunali della provincia di Caserta, i responsabili dei Comitati Adesso, e tanti militanti e simpatizzanti Democratici che si riconoscono nella cosiddetta area Renzi, hanno analizzato il dato elettorale in provincia ragionando sul futuro del Partito Democratico di Terra di Lavoro e sulle aspettative e sulle speranze  per l’immediato futuro.

“Una nuova stagione – si legge in una nota – è stato il leit motiv che è stato invocato e prospettato negli innumerevoli interventi dei partecipanti; sindaci, amministratori, dirigenti e militanti del Partito Democratico, tutti convinti che il risultato ottenuto in provincia di Caserta sia stato estremamente deludente  benché non corrispondente alle potenzialità reali del partito.

Potenzialità non espresse appieno perché soffocate da una insufficiente azione del partito negli ultimi anni, che ha visto l’epilogo nelle dimissioni del segretario provinciale, dalle diatribe interne che hanno contrassegnato la gestione dello stesso partito, e dalle contraddizioni che hanno caratterizzato le primarie e che inesorabilmente sono riaffiorate in questa campagna elettorale.

Contraddizioni, criticità, deficit organizzativi, parzialità nei confronti della componente renziana,  che sono state puntualmente denunciate pubblicamente.

Ora – è emerso chiaro – è il tempo di cambiare passo, di sperimentare un diverso agire politico, di credere nel partito come spazio di elaborazione di azioni tese ad iniziative di interesse sociale e di difesa del nostro territorio, aperto alla società reale diventandone luogo di espressione e strumento  di autodeterminazione.

La classe dirigente che ha governato il partito ad oggi ha fallito sia nella componente di maggioranza che in quella di minoranza, anzi l’omologazione del dibattito interno è stata la prima causa di un depotenziamento dell’iniziativa del PD in Provincia di Caserta, sempre troppo dedita a  calcoli personalistici ed a rendite di posizione di gruppi e di posizioni personali che dovranno da oggi dare spazio e corpo ad una nuova stagione di partecipazione.

Si chiede quindi che venga convocata l’assemblea del Partito Provinciale per la determinazione delle procedure per l’indizione di un Congresso provinciale al quale arrivare in tempi brevi.

Alla nuova stagione, i tanti iscritti e militanti che si riconoscono nell’area Renzi, sono pronti a presentarsi con la elaborazione di un processo fortemente innovativo che veda il coinvolgimento di nuove forme di aggregazione sociali, associative, movimenti di politica diffusa, con la valorizzazione di esperienze civiche ben presenti in questa provincia; che veda finalmente il Partito tornare a parlare di temi, individuando i problemi di questo territorio e – soprattutto – fornendo soluzioni chiare e percorribili; un necessario grado di autonomia rispetto al Partito regionale, corresponsabile dell’ennesima sconfitta; un rinnovato senso di appartenenza di d’identità e la costruzione di una nuova classe dirigente di Democratiche e Democratici”.

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