PAOLISI – Questo pomeriggio, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale, nel corso delle indagini nei confronti di personaggi coinvolti nel traffico di valori bollati falsi, hanno tratto in arresto due persone e recuperato ben 101 marche da bollo contraffatte da 14,62 euro ciascuna.

I due soggetti sono: Ugo Dario, 69enne, già noto alle Forze dell’Ordine, originario di Casoria e Cosimo Ciotta, imprenditore 30enne, figlio del noto, Giuseppe Ciotta, 58enne,  soprannominato “Baffo di ferro”, destinatario di alcune misure di prevenzione patrimoniale antimafia che ha portato al sequestro preventivo di alcune imprese edili a lui riconducibili, nel settembre 2011, per un valore di quasi 12 milioni di euro.

I due, che si trovavano a bordo di una Toyota Yaris e di una Mazda 6, sono stati bloccati dai militari, lungo la Strada Statale Appia, in prossimità di un’agenzia di scommesse, mentre  si stavano scambiando i valori contraffatti acquistati dal CIOTTA per 500 euro.

Infatti, i predetti, avevano appena effettuato lo scambio dei soldi con i valori bollati e si stavano dileguando, quando sono stati bloccati dai carabinieri.

Pertanto, i due sono stati tratti in arresto per acquisto, detenzione e spendita di valori bollati falsificati e ricettazione e, come disposto dal Sostituto Procuratore di turno, dott. Giovanni Tartaglia Polcini, il CIOTTA è stata sottoposto agli arresti domiciliari nella propria abitazione di Vitulano, mentre il DARIO Ugo, invece, che ha precedenti specifici in materia di falsificazione, è stato trattenuto presso le camere di sicurezza del Comando Provinciale in attesa di essere tradotto, domattina, presso il Tribunale di Benevento per il rito direttissimo.

Le indagini dei Carabinieri proseguiranno in collaborazione con i loro colleghi  dello Speciale Reparto Antifalsificazione Monetaria di Roma, che si occupa specificamente di tali reati, atteso che qualche tempo fa presso il Tribunale di Napoli è stato scoperto un giro di marche da bollo false che vede coinvolte numerose persone tra cui anche alcuni avvocati.

E’ ovvio che le marche da bollo acquistate erano destinate al mercato beneventano.

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