Udc allo specchio. Domani mattina al Marriott i circa duecento componenti del Consiglio nazionale daranno vita al primo confronto interno sul risultato elettorale del 24 e 25 febbraio e sulle prospettive future.
Ad aprire il Cn sara’ il segretario Lorenzo Cesa poi, secondo la scaletta ancora da definire, dovrebbero esserci i primi interventi sotto la direzione del presidente Rocco Buttiglione. Il leader Pier Ferdinando Casini potrebbe intervenire in qualunque momento del dibattito. L’appuntamento, fissato le 10.30, si annuncia potenzialmente ‘bollente’ per via della delusione rispetto all’esito delle urne, che getta un’ipoteca non indifferente sulla convocazione del prossimo congresso. La pancia del partito non ha digerito fino in fondo l’appiattirsi su Scelta civica, che ha portato alla ‘cannibalizzazione’ da parte di Mario Monti. Il partito porta in Parlamento appena dieci deputati (di cui due eletti all’estero) e tre senatori (di cui uno all’estero), e l’essersi fermati alla Camera sotto quota 2% dei consensi e’ l’elemento che dara’ piu’ filo da torcere ai big nella riunione di domani. Sotto accusa, prevedibilmente, l’aver accettato la tagliola di Enrico Bondi sulle candidature e l’essersi imbarcati in un’alleanza forse sbilanciata a favore di quella componente di Italia Futura che storceva il naso nei confronti dei ‘vecchi politici’.