NAPOLI – Domani l’UDS Campania scenderà in piazza insieme a Link – Coordinamento Univeristario per una grande giornata di mobilitazione per la difesa dei saperi e della conoscenza nella regione e nel Paese. Corteo domani mattina con partenza alle 9.30 da piazza Garibaldi.
La meta, la sede della Giunta regionale della Campania di via S. Lucia. Gli studenti e le studentesse della Campania scenderanno in piazza per la difesa del diritto allo studio e il libero accesso ai saperi, per dire basta ai decreti Gelmini e Profumo, al pdl Aprea, l’austerity e per chiedere il totale finanziamento della legge regionale sul diritto allo studio, l’applicazione della legge regionale per la dignità e la cittadinanza sociale (L.R. 11/2007) che regola il sistema di welfare. “Viviamo in un territorio difficile, dove si intrecciano temi sociali scottanti, che vanno dalla disoccupazione alla dispersione scolastica, dal lavoro nero ad uno strato subculturale filo-camorristico. Le nostre scuole e le nostre università devono divenire centri di cittadinanza e di democrazia, ma soprattutto a tutti devono essere garantite le possibilità di studiare. La regione Campania ha approvato il 19 gennaio 2005 la Legge regionale n.4 sul diritto allo studio, che non solo si dichiara come uno strumento di sviluppo per il territorio, ma prevede maggiori finanziamenti alle borse di studio, il miglioramento delle condizioni degli studenti con disabilità, il comodato d’uso libri, la conferenza regionale sul diritto allo studio (fino ad oggi, convocata una sola volta). Tutti buoni propositi, scientificamente disattesi. Per non parlare, della la legge sulla cittadinanza che delinea nei dettagli un sistema di welfare pluralistico, integrato, universale e basato sul principio di sussidiarietà, con il fine di costruire l’autonomia dei cittadini, la coesione sociale e i diritti della persona. La Regione dovrebbe garantire alle persone e alle famiglie un sistema integrato di interventi e servizi sociali fondato sulla tutela della dignità della persona e dei suoi diritti fondamentali, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità. Dov’è tutto questo?”. “I cittadini campani e, soprattutto, gli studenti vivono situazioni di disagio, assistendo, difatti, allo smantellamento del welfare state. La maggior parte dei servizi, tra i pochi offerti (trasporti pubblici, agevolazioni per soggetti in formazione e per classi disagiate, finanziamenti alle scuole o a progetti di socialità) hanno subito un drastico taglio. Rivendichiamo un nuovo sistema di welfare universale, che dia la possibilità di vivere in maniera dignitosa a uomini e donne, a chi ha un lavoro dipendente e a chi ne ha uno autonomo, un sistema che ci tuteli durante i periodi di lavoro intermittente e disoccupazione, che ci sostenga quando siamo sottoimpiegati o sottopagati, che ci garantisca l’accesso a diritti fondamentali come la casa o la scelta di avere un figlio. Rivendichiamo un reddito minimo garantito, che ci renda autonomi dalla famiglia e liberi dal ricatto occupazionale, che contribuisca a fermare il livellamento verso il basso di salari e diritti, permettendoci di scegliere liberamente i nostri percorsi personali, di formazione e professionali e di valorizzare al meglio le nostre capacità, le nostre competenze, le nostre energie. A settembre abbiamo lanciato una Consultazione Studentesca (intitolata “Dove andiamo? Non lo so, ma dobbiamo andare), con l’obbiettivo di percepire i bisogni materiali e immateriali delle studentesse e degli studenti della regione, per dare risposte laddove le istituzioni regionali, provinciali e locali sono manchevoli. Dai risultati di quella Consultazione emergono delle priorità rispetto alle necessità maggiormente avvertite nelle scuole: stage, edilizia e trasporti. Chiediamo una regolamentazione all’interno degli istituti sui diritti delle studentesse e degli studenti in stage, che preveda la copertura economica totale della durata dell’attività e la tutela dell’attività stessa in termini di formazione e lavoro reale. Chiediamo un piano strutturato di finanziamenti all’edilizia scolastica per rendere i luoghi della formazione adatti alla funzione che sono preposti a svolgere e maggiori agevolazioni per gli studenti rispetto al costo dei biglietti, oltre che un miglioramento dei servizi per chi deve spostarsi fuori e verso i capoluoghi.