E’ una lunga telefonata che David Rossi, il responsabile dell’area comunicazione di Banca Monte dei Paschi, ha ricevuto nel tardo pomeriggio di mercoledi’ sul cellulare, ad attrarre l’attenzione degli inquirenti che indagano sul suicidio del 51enne gettatosi dalla finestra del suo ufficio ieri sera tra le 20.10 e le 20.30.
Subito dopo quella telefonata il telefono di Rossi avrebbe squillato a vuoto e lui non avrebbe risposto neppure alle chiamate della moglie. Il nome dell’interlocutore è tenuto riservato, gli inquirenti hanno sequestrato il cellulare, numerosi file dal computer del suo ufficio e anche vario materiale cartaceo. Ieri sera, dopo il tragico gesto, gli inquirenti avevano fatto un breve sopralluogo anche nella sua abitazione.
Il giorno dopo il suicidio di Rossi, caduto nel mezzo dell’inchiesta sull’acquisizione di Antonveneta e sui derivati, i pm titolari dell’inchiesta (Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso) hanno effettuato un lungo sopralluogo nell’ufficio di Rossi e sentito numerosi testimoni, tra questi anche il presidente di Mps Alessandro Profumo, chiamato nel pomeriggio in Procura. Si cerca di ricostruire le ultime ore del capo della comunicazione, considerato da sempre vicino all’ex presidente Giuseppe Mussari, che però era rimasto al suo posto anche con l’arrivo dei nuovi vertici. Oggi pomeriggio è stata effettuata anche l’autopsia, che in un primo momento il pm Nicola Marini, ieri sera d’urgenza e quindi titolare del fascicolo aperto sull’ipotesi di suicidio, sembrava intenzionato a non far svolgere per “rispettare la persona”.
Ma, secondo quanto si è appreso, sono stati gli stessi familiari di Rossi a chiedere che l’autopsia venisse effettuata, trovando d’accordo anche i magistrati titolari dell’inchiesta su Antonveneta chiamati da Marini a condividere anche quella sull’ipotesi di suicidio per le “evidenti connessioni”. L’esame autoptico è stato effettuato nel pomeriggio dal professor Mario Gabbrielli. Alcune fonti dicono che Rossi non sarebbe morto sul colpo. Il corpo è stato trovato con la schiena a terra, segno che l’uomo potrebbe essersi gettato di spalle per non vedere il vuoto. Cosa lo abbia spinto sarà compito dei magistrati scoprirlo. Lui, che era stato perquisito il 19 febbraio scorso, non era indagato, anche se era rimasto molto scosso. I pm non escludono del tutto che possano esserci stati anche motivi personali, non legati all’inchiesta, anche se questa ipotesi non troverebbe molti riscontri. Stamani è stata sentita anche la moglie Antonella e la figlia di quest’ultima, Carolina.