NAPOLI – “Far parte di un partito politico ovunque nel mondo da sempre viene visto come momento di attivismo e di partecipazione. Tranne ovviamente in quei luoghi dove la democrazia presenta vistose falle. Temo che il nostro Paese, e specialmente il nostro territorio, stia vivendo in tal senso una fase buia”. Lo ha detto oggi il presidente della Provincia di Napoli, Antonio Pentangelo, nel commentare la lettera aperta dl coordinatore regionale del PDL, Nitto Palma, pubblicata stamane da un quotidiano cittadino.

 

“Il senatore Nitto Palma – ha aggiunto Pentangelo – ha ben illustrato, con caparbietà ed in maniera tecnicamente ineccepibile, quanto la vicenda “Cosentino” sia emblematica e rappresentativa di profonde contraddizioni del sistema, dove atteggiamenti giustizialisti e preconcetti prevalgono sulla voglia di consentire il raggiungimento della verità assoluta, e quindi anche ad un imputato, di poter affrontare serenamente e con fiducia il giudizio. Come dimostra anche l’assurda richiesta avanzata dai pm napoletani nei confronti di Silvio Berlusconi, pur non essendo, lo stesso Berlusconi, mai ascoltato”.

“Il sano e profondo rapporto con il territorio è di per sé nella vita democratica di uno Stato l’essenza dell’attività di un politico e di un amministratore. Per un perverso schema che si è fatto largo e si è consolidato nei giudizi di parte della magistratura e dell’opinione pubblica, tutto ciò ha significati ben diversi e testimoniano altresì non un titolo di rappresentanza, ma piuttosto coinvolgimenti clientelari e propedeutici al malaffare.

Sono preoccupato  – ha proseguito il presidente Pentangelo – dal pericoloso immobilismo che può scaturire da questo stato di cose.

Rischiamo di non essere più impegnati in importanti fasi progettuali, indispensabili per il rilancio e lo sviluppo del sistema Paese, ma piuttosto di muoverci attenti su cosa è opportuno continuare a fare per vivere tranquilli, e cosa invece non è il caso di realizzare perché ci esporrebbe troppo, nel migliori dei casi, ad attacchi e critiche.  Spesso la decisione di “non decidere” rischia di diventare il minore dei mali, pregiudicando ogni sana azione di governo. Mi rifiuto di sottostare a queste dinamiche e rivendico il mio diritto ad amministrare in un Paese che non può vivere nella paura”.

“Tutto ciò mi costringerà anche a cambiar pelle ed a sostituire atteggiamenti moderati, tipici di chi ha sempre voluto vivere la politica come momento di confronto e di incontro, con una durezza inevitabile che esprimerò senza remore nei confronti di chi vuole annientare – ha concluso il presidente della Provincia di Napoli Antonio Pentangelo – quel senso di orgoglio che caratterizza chiunque decide di far parte di un progetto politico e di un partito”.

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