Diventa sempre più profonda la crisi del ‘mattone’, con il mercato immobiliare che alla fine del 2012 si è ridotto quasi di un terzo: le vendite sono crollate del 29,6% nell’ultimo trimestre dell’anno, come mai era accaduto dall’inizio delle serie storiche, cominciate nel 2004. Se si guarda al numero di case passate di mano durante il 2012 si scopre come la cifra sia la più bassa dal 1985.

Ecco che il mercato è tornato ai livelli di 27 anni fa, dimezzato rispetto ai picchi del 2006. Anche i prezzi stanno iniziando a flettere, ma in maniera contenuta: gli italiani preferiscono aspettare piuttosto che cedere abitazioni a un valore ‘stracciato’. Insomma solo peggioramenti nel rapporto dell’Osservatorio sull’immobiliare dell’Agenzia delle Entrate (che ha incorporato l’Agenzia del Territorio). Gli ultimi mesi non hanno fatto altro che aggravare il bilancio sull’intero anno: il 2012 chiude con una caduta del 24,8%, ma tonfi peggiori vengono toccati nel quarto trimestre, tutte discese a doppia cifra: dal residenziale, che segna la perdita più pesante (-30,5%) al terziario (uffici), dal commerciale (negozi) al produttivo (capannoni). Sul congelamento del mercato pesa la stretta creditizia: sempre secondo i dati dell’Osservatorio le compravendite di abitazioni con mutuo ipotecario nel 2012 sono scese del 38,6%, con il valore in euro dei prestiti caduto ancora più in basso (-42,8%). Intanto sono saliti anche i tassi d’interesse e la rata iniziale del mutuo ormai supera in media i 700 euro. Comprare una casa assomiglia sempre più a un miraggio: il mercato si è prosciugato con la spesa per l’acquisto di un’abitazione in calo del 26%. Tuttavia ancora non si assiste a un tracollo dei prezzi, analizzando le dodici città più grandi per popolazione, nella seconda metà dell’anno a Verona le quotazioni risultano addirittura in rialzo (+0,2%), mentre i ribassi più accentuati vengono registrati per Catania (-4,1%), Genova (-3,5%) e Palermo (-3,4%). Inoltre nei centri storici le diminuzioni sono ancora meno evidenti, sopratutto a Roma (7 mila euro al metro quadro). Qua e là i valori iniziano a incrinarsi ma niente a paragone con il collasso delle vendite. Anzi per i primi mesi del 2013 il portale Immobiliare.it segna un rallentamento nella discesa dei prezzi. Vista la situazione, per i consumatori del Codacons, e per l’associazione di categoria dei proprietari, la Confedilizia, la strada per la ripresa sta nell’abbattimento dell’Imu.

 

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