CESA – “Ma i dossi realizzati in via Berlinguer rispettano le norme del Codice della Strada?”. È il quesito che il gruppo di opposizione Progetto Democratico per Cesa, rivolge all’amministrazione comunale.
“Ci pare – puntualizzano i consiglieri di minoranza Domenico Mangiacapra, Enzo Guida e Antimo Dell’Omo – che il Codice della Strada detti delle norme specifiche su come debbano essere realizzati, in termini di misure e materiali. Nello specifico, l’art. 179 del regolamento di esecuzione del Codice della Strada stabilisce, al comma 5, che i dossi artificiali possono essere posti in opera solo su strade residenziali, nei parchi pubblici e privati. Ne è vietato l’impiego sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento. Dunque, stando alla lettura della norma, in una strada dove è ubicata la Caserma dei Carabinieri non dovrebbero essere installati.”
Proprio la realizzazione dei dossi in via Berlinguer, offre lo spunto per un’altra osservazione dell’opposizione: “Per la realizzazione dei dossi, per ben 3 giorni, via Berlinguer, una arteria importante del paese, è stata caratterizzata da buche di media grandezza, dovute ai lavori pubblici in corso, senza che le stesse venissero adeguatamente segnalate. Tale situazione ha rappresentato una fonte di pericolo per la circolazione innalzando il rischio di un possibile contenzioso”.
“Inoltre sono trascorsi altri giorni prima che con adeguata segnaletica questi dossi venissero segnalati agli utenti della strada”.
“Ci aspettiamo un maggiore controllo sui lavori pubblici e sulla loro esecuzione anche perché – concludono i rappresentanti della minoranza – l’altro ieri, in occasione della chiusura di Piazza De Michele, lato via Marconi, la strada era chiusa al traffico con delle lamiere di alluminio che il vento forte ha fatto volare via, con grande pericolo per l’incolumità personale. L’invito rivolto all’amministrazione comunale, è quello di essere maggiormente vigili quando vi sono lavori pubblici per evitare che la loro esecuzione diventi fonte di pericolo per i cittadini e di contenzioso, con rischio di aggravi per le casse comunali”.