NAPOLI – Allarme babygang ed episodi di violenza tra i giovani a Napoli. Secondo la presidente del comitato Unicef Campania, Margherita Dini Ciacci, il fenomeno sarebbe in costante aumento, del 3% nei soli ultimi 6 mesi, e ci sarebbe anche una progressiva diminuzione dell’età media dei giovani protagonisti di questi episodi che adesso hanno anche tra i 10 e i 13 anni.
“Il problema – dice la Dini Ciacci – è che sempre più spesso le istituzioni, invece di essere da esempio, trasmettono disvalori ai nostri giovani. Il primo luogo dove si deve contrastare questa deriva è la famiglia”. Secondo la presidente del comitato Unicef intervenuta a un incontro organizzato dalla Fondazione Valenzi, nel capoluogo partenopeo aumentano gli episodi di violenza con protagonisti i giovanissimi. E non si tratta più solo di manifestazioni di aggressività o di episodi di bullismo perché aumentano anche i casi di aggressioni vere e proprie, pestaggi, furti e piccole rapine nei negozi. “A Napoli – dice l’assessore comunale allo Sport, Pina Tommasielli – abbiamo ancora tassi troppo alti di dispersione scolastica. Si tratta di un fenomeno molto grave che non riguarda solo i quartieri considerati solitamente luoghi di disagio. Come Comune proviamo a fare la nostra parte, ma è un lavoro che dobbiamo portare avanti assieme. Dal bilancio regionale purtroppo non arrivano segnali incoraggianti e siamo quindi costretti a ripensare completamente alle politiche sui minori”. La Fondazione Valenzi lavora da tre anni al progetto sperimentale ‘Bell e buono – scoprire il buono attraverso il bello’ dedicato all’infanzia a rischio e oggi è stato presentato un e-book dedicato a questo argomento che è possibile scaricare dal sito della Fondazione. “I nostri ragazzi – dice la presidente della Fondazione, Lucia Valenzi – attraverso l’arte, e quindi il bello, riescono a esprimersi. Purtroppo i maggiori problemi per i nostri giovani non nascono dalle miserie economiche, ma da quelle sociali e civili”.