Neanche a Pasqua c’è clima di festa nel mondo politico di Orta di Atella. Se per l’Epifania l’opposizione fece trovare nella calza del sindaco Angelo Brancaccio un manifesto al vetriolo intitolato “La Befana vien di notte”, nei giorni pasquali all’indirizzo del primo cittadino arriva all’indirizzo un’altra sorpresa, altrettanto sgradita, sempre attraverso un manifesto, stavolta col titolo lapidario: “Vergogna”.

Firmatari i combattivi consiglieri comunali del Pd, Francesco Piccirillo Giuseppe Roseto e Michele De Micco. Ecco il testo integrale: “Siamo divenuti la vergogna della Nazione intera. Il Comune di Orta di Atella è quello più sequestrato d’Italia. Sequestrati interi quartieri per mancanza di lottizzazione. Sequestrati interi parchi residenziali sorti abusivamente in zona industriale. Sequestrate licenze rilasciate illegittimamente. Arrestati ed indagati funzionari comunali per avere rilasciato illecitamente permessi di costruire. Sequestrate, continuamente, concessioni edilizie ed ora, pure, i Piani Urbanistici Attuativi, con i quali, secondo una distorta e personale concezione di pianificazione del territorio, si volevano sanare illegittimamente le nefandezze urbanistiche perpetrate ai danni dell’intero territorio”.

 

Tre P.U.A. adottati dalla giunta municipale e prontamente sequestrati dall’autorità giudiziaria. Tentativi mal riusciti di lottizzazioni “postume” relative, fra l’altro, a zone che non vedono alcun residente. Eppure, come più volte propagandato, questi erano gli strumenti per salvaguardare quelle centinaia e centinaia di famiglie che, ignare, avevano acquistato immobili ad Orta di Atella e che, per queste scelte scellerate, fatte da chi si arroga il diritto di governare senza confrontarsi con i vari livelli istituzionali, resteranno a vivere in case abusive, con la cosiddetta “spada di Damocle” sulla testa. Le finalità di quei provvedimenti, a dire il vero, sono del tutto diverse! Altro che andare incontro a queste famiglie e risolvere i loro problemi. Tre zone con destinazione non residenziale e su cui non ci sono immobili abitati. Caro sindaco, perché non viene in consiglio comunale e, pubblicamente, elenca i proprietari dei lotti di terreno e dei fabbricati a rustico oggetto dei P.U.A. sequestrati? Siamo convinti che, così, i cittadini tutti capirebbero chi deve avvantaggiarsene veramente!” “

Per la situazione di stallo amministrativo che si è creata ad Orta di Atella, oltre a quella di scioglimento per infiltrazione camorristica o per gravi illegittimità amministrative, già dichiarata dal Ministero dell’Interno (aggravata da un’azione amministrativa che cerca inutilmente di risolvere le illegittimità accertate con ulteriori illegittimità), il consiglio comunale dovrebbe essere sciolto per “manifesta incapacità amministrativa”, ovvero, per impossibilità di funzionamento. Ed il minimo comune denominatore di questo scempio di civiltà sappiamo tutti chi è. Sembra un calciatore che continua a rincorrere il pallone, anche, dopo i tre fischi dell’arbitro. La partita è finita. Qualcuno glielo dovrebbe fare capire! A differenza sua, però, noi non siamo lieti di queste continue visite con cui l’autorità giudiziaria dispone delle vere e proprie perquisizioni nei cassetti degli uffici comunali. Diventa mortificante per l’intera cittadinanza”.

La procura, caro sindaco, non è un tutore dell’amministrazione che verifica se le cose funzionano bene, per farvi stare tranquilli. La magistratura (e dovresti saperlo) indaga per accertare e perseguire precise ipotesi delittuose. Non c’è nulla da essere sereni, quindi! È triste per un’intera popolazione, tranne per qualche furbastro, che vuole continuare ad arricchirsi in danno della stessa. È triste ma non dobbiamo perdere la speranza e la forza di cambiare. Comprendiamo bene che in consiglio comunale sarebbe molto comodo “confrontarsi”, come avvenuto in questi anni, con chi, con l’intenzione di “volare alto”, è rimasto in basso, senza mai sbattere le ali, elucubrando con enunciazioni di principio, tipo le emergenze sociali, economiche ed urbanistiche e con saccenti riferimenti autoreferenziali, senza capire che la politica del fare è tutt’altra cosa. Soprattutto ad Orta, dove becere relazioni clientelari, intessute ad ogni livello e trasversali a tutte le forze politiche, rappresentano una forte resistenza al cambiamento”. “

La nostra opposizione viene manifestata con fermezza, ogni giorno, rifiutando qualsiasi tentativo di consociativismo. L’opposizione moscia non rientra nei nostri schemi, soprattutto, quando viene pretesa, sia a destra che a sinistra, da chi già si è venduto in cambio di qualcosa. Noi consiglieri siamo vicini alla gente. L’unico mandato lo abbiamo ricevuto da loro e sappiamo bene cosa vogliono. Mandiamo a casa i responsabili di questa sciagura e facciamolo convincendo anche quelli che sono stati traditi dalle promesse di un buon governo. Liberiamo la nostra città dagli impresentabili! Si coglie l’occasione per augurare a TUTTI una Pasqua di Resurrezione e Redenzione”.

 

 

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