“Scompaiono due artisti bravi e diversi. Uno simpatico e caro amico, l’altro un ‘maestro'”. Vasco Rossi ricorda cosi’, sul suo profilo Facebook, Enzo Jannacci e Franco Califano, scomparsi a poche ore di distanza l’uno dall’altro. “Devo molto artisticamente a Enzo Jannacci – aggiunge l’artista bolognese – e dentro il mio cuore di certo lui e Franco Califano non moriranno mai”.

“Ho scoperto Jannacci quando avevo 16 anni – ricorda ancora Vasco -. Le sue canzoni in milanese mi conquistarono subito. Erano divertenti e originali. Dipingevano personaggi disperati e sfortunati. Gli ultimi, non i primi. Gli antieroi, le persone comuni (l’Armando, Vincenzina…). La sua ironia amara, la sua satira sottile, sferzante, acuta e irresistibile lo porto’ in seguito a scrivere alcuni tra i piu’ grandi capolavori della canzone italiana. ‘Vengo anch’io’, ‘Quelli che’, ‘Se me lo dicevi prima’, sono solo i primi che mi vengono in mente”.

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