NAPOLI – La Commissione Patrimonio, presieduta da Vincenzo Varriale, ha incontrato questa mattina l’assessore al Patrimonio Carmine Piscopo, la dirigente del servizio Demanio, patrimonio e politiche per la casa, Elvira Capecelatro, e i vertici della società Napoli Servizi, in particolare il presidente Antonio Saturnino e il direttore generale Ferdinando Balzamo.
La riunione ha avuto ad oggetto la dismissione del patrimonio comunale, in vista della data del 15 aprile, quando anche il settore della dismissione passerà dalla società Romeo al Comune che, nell’ottica dell’internalizzazione del settore, intende affidarlo alla Napoli Servizi. La partecipata è già stata incaricata, nello scorso mese di febbraio, di occuparsi della manutenzione e della gestione della manutenzione del patrimonio. Obiettivo della Commissione, come enunciato dal presidente Varriale in apertura, è quello di conoscere lo stato del procedimento formale in atto e l’organizzazione che la partecipata del Comune si sta dando in vista dell’assunzione dei nuovi compiti, mentre l’aspetto della dismissione in relazione al Programma di riequilibrio finanziario del Comune – che prevede di incassare dalle dismissioni, per il 2013, circa 98 milioni di euro – sarà affrontato in una prossima riunione con l’assessore al Bilancio Salvatore Palma.
L’assessore Piscopo ha fornito un aggiornamento della situazione sia rispetto alla realizzazione di quanto deciso dal Consiglio lo scorso 28 febbraio, sull’affidamento alla Napoli Servizi della manutenzione e della sua gestione, che sull’aspetto dell’affidamento della dismissione. Sul primo punto l’assessore ha confermato che il procedimento è stato completato e, così come confermato dalla dirigente Capecelatro, domani sarà firmata la disposizione dirigenziale di approvazione del disciplinare che renderà operativo il passaggio alla Napoli Servizi della manutenzione. Più complesso l’iter per realizzare il secondo obiettivo, ha detto l’assessore, per il quale vanno allineate diverse esigenze: quelle del patrimonio, le implicazioni finanziarie connesse al programma di riequilibrio, il piano industriale della società Napoli Servizi. L’orientamento dell’amministrazione è quello di creare una cabina di regia della gestione del Patrimonio nell’ambito della quale non va mai scisso il binomio dismissione-valorizzazione e che possa concretamente dimostrare il vantaggio che può derivare dalla scelta di internalizzazione. Nel corso della riunione, anche su richiesta dei consiglieri, l’assessore ha comunicato i dati sulle dismissioni immobiliari già avvenute: sebbene in termini di cassa sia difficile arrivare ora ad una stima, il trend per il 2013 non si discosta da quanto avvenuto nel 2012, nel corso del quale anno sono stati venduti 2000 immobili di edilizia residenziale pubblica e 50 immobili del patrimonio indisponibile.
Piena disponibilità della società Napoli Servizi ad assumere la nuova sfida della dismissione del Patrimonio è stata espressa dal presidente della società, Saturnino, il quale ha sottolineato la ristrettezza dei tempi a disposizione, in particolare ricordando che il 30 giugno 2013 scadrà il contratto di servizio generale tra Comune e Napoli Servizi. Tuttavia, anche se all’espressa volontà politica non è ancora seguito il procedimento formale di affidamento, alle misure di efficientamento già attuate nei mesi scorsi la società ha aggiunto progettazioni operative in vista di questo nuovo compito. Il direttore generale della società, Balzamo, ha precisato il quadro delle attività predisposte con l’obiettivo di ridurre al minimo l’eventuale impasse del passaggio da vecchia a nuova gestione: dopo una ricognizione interna delle professionalità, è stato progettato un organigramma in funzione delle diverse fasi in cui il processo di dismissione si articola (dall’analisi preventiva, alla valutazione, alla commercializzazione). Su eventuali affidamenti all’esterno per particolari attività, la società si atterrà agli indirizzi dell’amministrazione sulle partecipate e a procedure di evidenza pubblica.
Molti i consiglieri intervenuti: Fellico, per il quale resta impensabile che il Comune possa gestire in proprio un patrimonio così vasto, di circa 40.000 immobili, mentre su altri aspetti della questione abitativa, come l’ultimo bando per l’assegnazione di ERP, si registrano ritardi inspiegabili; Santoro, per il quale occorre chiarire i tempi per la ripresa della vendita di immobili cercando di non pregiudicare la fattibilità del programma di rientro varato dal Consiglio; Attanasio, il quale ha evidenziato la necessità che Napoli Servizi si doti di un gruppo operativo di tecnici che avvii verifiche statiche su tutto il patrimonio immobiliare; Moretto, per il quale non c’è sufficiente chiarezza su che cosa significhi internalizzazione e persistono dubbi sulla adeguatezza della Napoli Servizi a gestire il patrimonio garantendo l’economicità, l’efficienza e la efficacia necessarie; Varriale, per il quale il trasferimento delle funzioni non può prescindere dalla contestuale dotazione di personale e risorse; Zimbaldi che ha denunciato la non effettuazione di lavori di manutenzione indispensabili agli alloggi di ERP; Antonio Borriello per il quale all’atto strategico dell’internalizzazione deve seguire l’impegno di adeguate risorse, almeno nel prossimo bilancio, e, alla vendita di immobili, lo stanziamento di fondi per l’edilizia abitativa; Troncone, per il quale occorre chiarire l’iter procedurale delle valutazioni immobiliari fatte finora dalla società Romeo.