SANTA MARIA CAPUA VETERE – Dopo Federico Cafiero de Raho, anche Raffaello Magi, altro magistrato simbolo della lotta dello Stato alla camorra casalese, lascia il Casertano e la Campania. Magi, diventato noto soprattutto per aver scritto la sentenza di primo grado del maxi-processo ai Casalesi Spartacus – poi confermata nei passaggi di giudizio successivi – si appresta infatti da oggi a lasciare il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per approdare, martedì prossimo, alla Prima sezione penale della Corte di Cassazione, presieduta da Severo Chieffi.
Magistrato dal 1993 (compirà 50 anni esattamente tra un mese, ndr), al tribunale sammaritano dal 1994, dopo un inizio nell’ufficio Gip è poi passato alla Corte d’Assise dove si è occupato del processo per l’omicidio Imposimato e soprattutto del processo ai Casalesi iniziato il primo luglio del 1998 e conclusosi con la sentenza del 15 settembre 2005 che comminò 95 condanne (21 ergastoli) ai boss e agli affiliati del cartello criminale casertano. Un’esperienza di cui ha parlato nei suoi libri “Questa Corte condanna” e “Dentro la giustizia”. Passato poi a presiedere il tribunale collegiale, dal 2011 ha proseguito la sua offensiva ai clan come presidente della sezione misure di prevenzione, comminando sequestri e confische ai colletti bianchi dei Casalesi – come i Passarelli (re dello zucchero) e l’imprenditore Pasquale Pirolo – e degli altri clan casertani, è il caso dei fratelli Acconcia (vicini ai Belforte di Marcianise). Da ultimo, in uno dei suoi provvedimenti, è emerso come la camorra casertana, con l’interesse dei servizi segreti, avesse messo le mani sulle remunerative attività di bonifica ambientale.