SAN NICOLA LA STRADA – Adozione del piano anticorruzione, individuazione di uno specifico responsabile, che negli enti locali di regola deve essere il segretario, mobilità dei dirigenti a rischio, rafforzamento dei vincoli di trasparenza, adozione del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, anche a livello di singoli enti, e riscrittura delle disposizioni sulle cause ostative alla candidatura: sono queste le principali disposizioni contenute nella legge “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”, che la Camera dei Deputati ha definitivamente approvato.
Siamo in presenza di una norma che ha un grande rilievo, sia per le numerose novità che sono contenute, sia per la loro rilevanza. Si va nella direzione, per molti aspetti analoga a quella indicata dal DL 174/2012, di rafforzamento delle forme di controllo interno. L’amministrazione comunale ha aderito alla legge 190 del 6 novembre 2012 che prevede la realizzazione di un piano di controllo delle decisioni pubbliche e per tale motivo, con decreto sindacale nr. 31 del 9 aprile 2013 ha nominato il Segretario Generale del Comune di San Nicola la Strada, dr. Salvatore Massi, Responsabile della Prevenzione della Corruzione. Il dr. Massi deve predisporre il piano triennale della Prevenzione della Corruzione che il Consiglio comunale deve approvare entro il 31 gennaio di ogni anno, curandone poi la trasmissione al Dipartimento della Funzione Pubblica. L’attività di elaborazione del predetto Piano non può essere affidato a soggetti estranei all’Amministrazione. La durata del predetto incarico non può eccedere la durata del mandato del Sindaco ed al Segretario comunale non deve essere attribuito nessun compenso ulteriore. Secondo la Corte dei conti, la corruzione è una piaga che all’economia nazionale ogni anno costa 60 miliardi di euro. Per contenere il fenomeno, il governo tenta di mettere un freno con la legge 190 ispirata a principi dell’ Ue. Prima mossa: entro il 31 marzo tutti gli enti locali devono dotarsi di piano anticorruzione triennale, che individua gli uffici a maggior rischio e le forme di controllo sulle procedure decisionali. Settori considerati a rischio sono lavori pubblici, edilizia privata, polizia municipale, servizi sociali, concorsi pubblici, erogazione di contributi e concessioni. Sotto la lente d’ingrandimento parentele o affinità tra politici e personale preposto a concedere benefici. Non sono ammesse regalie. Il personale dovrà essere formato a individuare eventuali anomalie corruttive ed a denunciarle. Negli uffici a rischio è prevista la rotazione dei dirigenti. Periodicamente va verificato il rispetto dei tempi di conclusione dei procedimenti amministrativi, pubblicando i risultati su Internet. Dirigenti e responsabili degli uffici dovranno astenersi da procedimenti con cui sono in conflitto d’interessi. Per tre anni non dovranno svolgere attività lavorative da privati verso i quali hanno esercitato poteri pubblici. È vietato ai condannati per reati nella pubblica amministrazione far parte di commissioni. Le amministrazioni sono tenute a darsi un indirizzo e a pubblicizzare in Internet segnalazioni e reclami dei cittadini. Più d’una sono le critiche alla 190. La legge manterrebbe intatto il rapporto che lega sindaco e segretario comunale, quest’ultimo di fatto dipendente del primo cittadino da quando la sua nomina non compete più ai prefetti. In sostanza, il controllato nominerebbe il controllore.
Nunzio De Pinto