NAPOLI –  Gli attivisti del Centro Sociale Bancarotta hanno occupato la sede della Municipalità di Bagnoli per contestare lo sgombero dello spazio sociale avvenuto ieri in seguito al sequestro dell’area ex Italsider disposto ieri dalla Procura della Repubblica di Napoli che ha aperto un’inchiesta sulla mancata bonifica della zona.

Uno scenario inquietante, quello dipinto dalla Procura, che ha iscritto nel registro degli indagati 20 persone. L’area, secondo i pm, oggi sarebbe più inquinata di prima. Nel sequestro, purtroppo, è finita anche l’ex filiale del banco di Napoli che era stata occupata e trasformata in uno spazio di aggregazione riconosciuto da tutto il quartiere.

Oggi, dopo il corteo di ieri sera, è scatta una nuova mobilitazione che ha portato gli attivisti di Bancarotta a occupare la municipalità. Bagnoli ha bisogno di quello spazio vivo. E’ un quartiere che ha già pagato troppo nel corso degli anni a causa delle politiche industriali senza scrupoli. L’occupazione scrivono gli attivisti su facebook è: “Per chiedere la bonifica dell’area ex Italsider e perché a pagare per la devastazione ambientale di 20 anni siano i veri responsabili e non gli attivisti di Bancarotta, che hanno sempre spinto per riqualificare l’area chiedendo bonifica e spiaggia pubblica, e che sono gli unici rimasti per strada dopo il sequestro di ieri”.

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