Un’organizzazione piu’ radicata sul territorio e piu’ snella e funzionale. La Cisl campana prova a combattere gli sprechi e a lanciare un messaggio di senso di responsabilita’. L’undicesimo congresso regionale della Cisl si apre con la relazione del segretario generale Lina Lucci, che non snocciola numeri e cifre della crisi ed evita richiami alla politica e alle istituzioni. Una “liturgia” diversa che parte dalla presentazione di quello che Lucci definisce “un esempio che la politica e le istituzioni dovrebbero guardare con attenzione – dice ai delegati – ed emulare, una testimonianza concreta di come la Cisl Campania ha fatto prevalere l’interesse generale a scapito di quello individuare”.
La confederazione, finora strutturata in un’unione sindacale regionale con 19 federazioni regionali di categoria, 5 unioni sindacali territoriali e 95 categorie, con la prima fase di riorganizzazione accorpa le unioni territoriali di Avellino e Benevento nella nuova Irpinia-Sannio e vede l’unione di Napoli confluire nella Cisl regionale. Otto categorie sono state regionalizzate e 100 segretari hanno rinunciato al loro status. Nella sua relazione Lucci sottolinea anche la necessita’ di iniziative comuni con le altre sigle sindacali, con le quali il dialogo e’ stato sempre improntato al buon senso. “Si e’ condivisa la necessita’ – spiega il segretario che dovrebbe avere la riconferma del mandato nella giornata di domani – di rispettare le posizioni altrui, anche quando queste erano completamente divergenti. Basta alibi, ognuno faccia la sua parte con responsabilita’, lavorando perche’ il territorio possa ripartire, oltre gli steccati, oltre il tornaconto personale e con una tempistica adeguata alle situazioni di emergenza”. Il congresso si chiudera’ domani con una tavola rotonda alla quale partecipera’ anche il segretario generale Raffaele Bonanni. (