CASERTA – “Se questo è il modo di amministrare il PD casertano, io non ci sto! La mia sarà anche una battaglia contro i mulini a vento, ma non sono abituata a farmi manovrare da nessuno. In particolare, quando con il mio silenzio assenso, potrei avallare una condotta alquanto ambigua riguardo la gestione degli organi del partito provinciale”.

All’indomani della direzione provinciale del Pd, Raffella Zagaria usa parole al vetriolo. La candidata alle politiche, in quota Renzi, attacca i vertici provinciali. “Quello che emerso dalla riunione, mi ha fatto rabbrividire. Mi sono convinta ancora di più, di aver preso parte come sostenitrice e poi come candidata a delle primarie “farsa”. Pseudo competizione politica, alla quale, come me, hanno partecipato migliaia di cittadini casertani, che versando diligentemente il contributo obbligatorio di almeno due euro, erano convinti, e forse lo sono ancora, di aver contribuito fisicamente ed economicamente ad un momento di partecipazione democratica, gestito in piena trasparenza. Ma quando viene dichiarato, durante i lavori dell’assemblea, che dagli incassi del primo turno delle primarie mancano circa 50.000 dei 78.000 euro previsti, e che come soluzione, affinché si copra l’ammanco di cassa, si propone, anzi si decide di dare nuovamente il via al tesseramento, allora, non mi resta che pensare che ormai siamo arrivati alla frutta”.

 

La Zagaria pone l’accento sul fatto che nel corso della direzione le è stato impedito di intervenire. “Inutili i tentativi di poter dire la mia. Con un blitz, approfittando di un momento di distrazione della platea, viene chiuso il verbale. Ho tentato di farlo riaprire, per dichiarare la mia estraneità ad un falso voto unanime, niente da fare, siamo quasi arrivati alle mani. Questo è il Partito Democratico, quello che si ammanta di legalità. Quello che se hai la sfortuna di essere nata in un paese – difficile- o di portare orgogliosamente un cognome, purtroppo, noto ai più negativamente, sei di fatto etichettata. Quello dove la presunzione di innocenza è un optional, e sei condannato già con l’avviso di garanzia. Per questo motivo – conclude la Zagaria – prendo pubblicamente le distanze da ciò che è stato verbalizzato in seno alla riunione del coordinamento provinciale, non essendo stata messa in condizione di poter dare un opportuno contributo ai lavori, tantomeno dichiarare le mie perplessità e partecipare alle operazioni di voto. Perché credo ancora in un Partito Democratico, leale, trasparente e garantista”.

 

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