GIUGLIANO – Si sono comportanti come dei giovani vigorosi che si battono fino in fondo, a suon di slogan e pugni battuti con forza sui tavoli, pur di avere risposte concrete e veder rispettati i loro diritti. In una mossa d’impeto hanno anche occupato il primo piano del palazzetto che ospita gli uffici delle politiche locali.
Ed in un momento di confusione con i vigili urbani ed i dipendenti comunali si sono anche resi protagonisti di una piccola zuffa. Sono i 50 anziani che, da anni, si ritrovano nelle sale per le attività socio ricreative a loro dedicate, situate al secondo piano dello stesso stabile che ospita il settore welfare. Il più giovane ha 65 anni, il più anziano sta sotto i 90. Tutti insieme hanno deciso di combattere affinché le sale ricreative fossero di nuovo aperte. La chiusura si era resa necessaria una settimana fa per inagibilità dei locali. Ma loro non ci stanno ed urlano allo scandalo. «Paghiamo le tasse, paghiamo tutto quello che c’è da pagare. Vogliamo le nostre sale. Dove dobbiamo andare di pomeriggio? Cosa dobbiamo fare? E mai possibile che in questa città non c’è attenzione per gli anziani? Ci trattano come bestie».
La collera e la rabbia si sono fatte ancora più forti l’altro pomeriggio, quando esasperati, gli over 65 hanno deciso di occupare il primo piano del palazzo del welfare per ottenere risposte concrete sulla riapertura. In un momento di concitazione uno dei nonnini ha cominciato ad urlare ed inveire contro i dipendenti del settore. È dovuta intervenire la polizia municipale che ha tentato di mediare con il folto gruppo, incollerito per il comportamento di alcuni dipendenti: «Ci hanno chiuso le porte in faccia. Ma che modi sono? Dove sono i soldi inviati dalla Regione? Ci trattano male, nemmeno il soggiorno climatico sono stati in grado di organizzare. Tutta l’estate siamo rimasti soli a casa». Ieri mattina una delegazione di nonnini è stata ricevuta dal commissario prefettizio per discutere della vicenda ed hanno ottenuto una riapertura momentanea. «Hanno riaperto il centro, ma con la promessa però che a breve troveranno un’altra sede dopo poterci incontrare. Ci basta poco. Qualche tavolo, sedie e dei servizi igienici per i più anziani che hanno problemi. Non chiediamo molto».