“Ho grande stima di Enrico Letta e credo che sarebbe molto capace, ma non è certo questo il momento”. Lo ha detto Rosy Biondi rispondendo alla domanda di Maria Latella su Skytg24 sulla possibilità di Enrico letta a Palazzo Chigi.
“Non ci possiamo allontanare troppo da un governo del presidente, di scopo, che parta dal programma dei saggi, in cui i partiti facciano un passo indietro”. Così Rosy Bindi risponde alla domanda di Maria Latella su SkyTg24 su come dovrà essere il nuovo governo che nascerà. Per quanto riguarda poi il partito, la Bindi ribadisce che il “Pd è tale solo se si fa una sintesi delle varie culture”. Rivendica la decisione di essersi dimessa da presidente dell’ Assemblea del Pd (“Mi hanno ringraziato per la dignità del mio gesto in una giornata drammatica come quella della bocciatura di Prodi”). E poi, non ha dubbi: per quanto riguarda la cosiddetta ‘Casta’ e il fatto che ormai lei e altre figure del partito ne vengano viste come parte integrante invece che come ‘nemici’ dei privilegi, “c’é stato da parte del mio partito una sorta di cedimento culturale, soprattutto nelle primarie, alla cultura della ‘rottamazione'”. La Bindi poi se la prende con chi pensa che le classi dirigenti si possano rinnovare solo scegliendo dei giovani senza prima assicurare un’adeguata formazione politica. Parla quindi di “giovani cinici”, mentre il paese, “al contrario ha bisogno di bontà”. “Abbiamo ceduto troppo anche ad una cultura di demolizione delle istituzioni – osserva – e c’é stata troppa tolleranza nei confronti delle parole”.