RECALE. Anche domenica prossima, 28 aprile, dalle 9.30, l’associazione Cruna sarà in piazza Giacomo Matteotti con un banchetto per la raccolta delle firme per la legge di iniziativa popolare sui rifiuti zero (www.leggerifiutizero.it).
Sono già 100 finora i cittadini di Recale che hanno aderito alla campagna: servono almeno 50mila firme in Italia per presentare in Parlamento la proposta di legge, che si pone, tra l’altro, gli obiettivi di rafforzare la prevenzione primaria delle malattie attribuibili a inadeguate modalità di gestione dei rifiuti; di ridurre la produzione dei rifiuti del 20% entro il 2020 e del 50% entro il 2050 rispetto alla produzione del 2000; di spostare risorse dallo smaltimento e dall’incenerimento verso la riduzione, il riuso e il riciclo, attraverso la sospensione fino al 2020 di tutte le autorizzazioni alla costruzione di nuovi inceneritori e attraverso l’abolizione di tutti gli incentivi alla combustione dei rifiuti, “privando così dell’ossigeno economico” gli impianti già esistenti; di ridurre progressivamente il conferimento in discarica; di sancire il principio “chi inquina paga”, prevedendo la responsabilità civile e penale per il reato di danno ambientale; e, infine, di dettare le norme che regolano l’accesso dei cittadini all’informazione e alla partecipazione in materia di rifiuti. «Come successe per i referendum sull’acqua – spera Michele Lasco, portavoce di Cruna -, i cittadini risponderanno numerosi a questa iniziativa». In Europa e in alcune realtà virtuose di casa nostra (vedi Capannori, in provincia di Lucca) la raccolta differenziata e il riciclo, così come lo si intende comunemente, sono ormai concetti superati: si dà precedenza alla riduzione dei rifiuti alla fonte, al loro riuso, al compostaggio e alla riparazione e, solo se tutte queste operazioni non sono possibili, si procede al riciclo delle materie prime. Si riesce così a ridurre a zero i rifiuti in discarica e gli inceneritori. «Un processo virtuoso – conclude Lasco – che non può più essere lasciato alla buona volontà di qualche amministratore, ma ha bisogno di diventare una regola per tutti. La legge per cui raccoglieremo le firme va proprio in questa direzione».