NAPOLI – La Commissione Patrimonio, presieduta da Vincenzo Varriale, si è occupata questa mattina di una proposta di indirizzo relativo al cambio di destinazione d’uso di ex caserme di proprietà demaniali con la partecipazione degli assessori all’Urbanistica, Luigi De Falco, al Patrimonio, Carmine Piscopo, e alle Attività produttive, Marco Esposito.

 

Il presidente Varriale, introducendo la riunione, ha fatto riferimento alla possibilità di proporre, per le tre caserme nell’ambito della Settima Municipalità (Boscariello, Caretto e Bighelli), che nell’ambito del processo di federalismo demaniale potrebbero passare alla titolarità del Comune, un cambio di destinazione d’uso per allocarvi funzioni di riqualificazione, a cominciare dal verde e dallo sport, e accogliere alcune attività produttive che devono lasciare il centro storico. Quest’ultima proposta, contenuta in uno studio di fattibilità risalente al 2009, è stata illustrato da un rappresentante della confederazione autonoma dei sindacati artigiani presente alla riunione, Siena, per il quale sono da riproporre, per queste aree, esperienze di gestione fatte in altre città, come Venezia.

 

L’assessore all’Urbanistica De Falco, e l’architetto Antignano del servizio Pianificazione urbana esecutiva, hanno spiegato che si tratta di aree definite dal Piano Regolatore come aree di trasformazione urbana nelle quali prevedere attrezzature per insediamenti urbani, e quindi anche centri di servizi per le aziende, integrate con una quota di residenze. L’assessore al Patrimonio Piscopo ha ricostruito la lunga questione delle caserme che con un Decreto governativo del 1997 rientravano nei beni del Ministero della Difesa da dismettere e che, definitivamente nel 2011, sono state invece comprese in un elenco di beni indispensabili all’attività istituzionale del Ministero, per cui la questione della loro utilizzazione implica che si attivi una migliore sinergia tra Governo, Demanio e Comune. L’assessore Esposito ha spiegato che l’insediamento in questi spazi di attività artigiane non più compatibili con il centro storico sarebbe occasione di riqualificazione di quest’ultimo e di migliore insediamento per le attività.

I consiglieri intervenuti hanno: posto l’accento su strutture simili, in altre zone cittadine, esposte al degrado, che, se acquisite, potrebbero risolvere il problema dei fitti passivi (Schiano), rilevato che più che un piano di utilizzo, allo stato delle cose, per le caserme che appartengono ancora al demanio dello Stato, è possibile solo raccogliere idee progettuali (Antonio Borriello); espresso preoccupazione per i tempi lunghi che richiederebbe la programmazione del processo di acquisizione al patrimonio comunale (Fellico); ricordato che nei progetti risalenti al 2001 l’allocazione delle attività del centro storico da delocalizzare era prevista nell’area ex Q8 nella zona orientale (Moretto); auspicato che si riprenda una progettazione volta a recuperare aree di degrado della zona Nord (Guangi).

La riunione è stata conclusa dal presidente Varriale il quale ha annunciato che si attiverà per costituire un tavolo tecnico volto ad approfondire le problematiche emerse.

 

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