L’Avellino torna in serie B con una giornata di anticipo e in città esplode la festa. Caroselli d’auto, tifosi in strada con bandiere e striscioni bianco-verdi festeggiano il ritorno nella serie cadetta dopo quattro anni difficili e tormentati: nel 2009 la retrocessione in Lega Pro coincise infatti con il fallimento dell’Us Avellino 1912.

Un’altra coincidenza salta agli occhi degli esperti del calcio e dei tifosi: ogni qualvolta che viene eletto un nuovo Papa gli irpini guadagnano una promozione. Grazie all’impegno degli imprenditori Walter Taccone e Alberto Iacobacci nacque l’As Avellino che oggi, vincendo a Catanzaro per 1-0 con rete al 30′ st del ‘figlio d’arté Zigoni, ha chiuso il discorso con il Perugia, secondo in classifica, che a 90 minuti dalla fine del campionato resta a 5 punti di distacco. In Calabria la squadra è stata seguita da settecento tifosi che sugli spalti del “Nicola Ceravolo” , sotto la pioggia, hanno festeggiato a lungo l’allenatore Massimo Rastelli, uno dei principali artefici della promozione, e i calciatori. Ad Avellino e in Irpinia, i tifosi hanno trepidato davanti agli schermi di Rai Sport, che ha trasmesso in diretta la partita su disposizione del Prefetto di Catanzaro per motivi di ordine pubblico. Da segnalare alcuni momenti di tensione, nei pressi dello stadio calabrese, all’arrivo dei tifosi irpini contro i quali sono state lanciate bottiglie di vetro. Il pronto intervento delle forze dell’ordine ha riportato la situazione alla normalità e l’accesso dei tifosi è avvenuto senza ulteriori problemi. Ma nel parapiglia che si è determinato, un militare della Guardia di Finanza è rimasto leggermente ferito e ha dovuto fare ricorso alle cure dei medici del locale ospedale. Intanto, sono diverse centinaia i tifosi che stanno festeggiando in città che, come da tradizione, si concentreranno in Piazza Libertà in attesa dell’arrivo della squadra.

 

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