SAN FELICA A CANCELLO – “Una campagna elettorale serena”. E’ questa la prima menzogna della coalizione guidata da Carmine Raffaele Palmieri che dai palchi non sa fare altro che attaccare in maniera personale il nostro candidato sindaco tralasciando i programmi ed i contenuti”. Inizia così il documento redatto dalla coalizione guidata dal candidato sindaco Pasquale De Lucia che prosegue:
“Noi, con uno stile ben diverso, ci siamo ripromessi di parlare esclusivamente delle nostre idee, dei programmi, del nostro progetto per restituire dignità al popolo sanfeliciano attraverso sviluppo, lavoro e vicinanza alle fasce deboli. Parliamo di sviluppo di dell’area industriale, parliamo del mantenimento dei livelli occupazionali esistenti e di creare nuove opportunità di investimento e di occupazione, parliamo di messa in sicurezza delle scuole, parliamo della valorizzazione dell’ospedale di San Felice a Cancello che deve diventare un polo di eccellenza per la riabilitazione, parliamo di rimettere in moto l’economia sanfeliciana attraverso la rimodulazione dell’imposizione fiscale con abbassamento delle imposte per i cittadini, parliamo di rinuncia alle indennità per far mangiare gratis i bambini delle mense scolastiche. Insomma parliamo di intenti e progetti concreti.
Evidentemente gli attacchi ad personam rappresentano l’ultimo appiglio di chi, dimostrando un evidente sentimento di invidia ed un palese senso di inferiorità, non avendo né idee né contenuti né tantomeno programmi, pur di dire qualcosa alla città preferisce parlare degli altri. E comunque qualche precisazione va fatta. L’attuale candidato sindaco Carmine Raffaele Palmieri è stato assessore all’Ambiente della Giunta guidata da Emilio Nuzzo dalla quale si è dimesso per motivi ancora ignoti. Oggi, invece, si ripromette di proseguire il cammino del suo predecessore destituito considerandolo addirittura “virtuoso”. Quale credibilità può avere? Ma infondo stiamo parlando dello stesso Palmieri che per tre volte ha tentato, invano e con enorme dispendio di risorse economiche, la scalata in regione dimostrando estrema disinvoltura nel passaggio dalla sinistra alla destra pur di raggiungere i propri scopi, senza riuscirci.
Dicono che “siamo civici”. Rispondiamo che la nostra è stata una scelta di “coerenza”, questa parola spesso utilizzata a sproposito in contesti elettorali. I partiti politici presenti nella coalizione del “tutti insieme appassionatamente”, infatti, a livello nazionale sono “un contro l’altro armato” mentre qui a San Felice a Cancello vogliono far emergere compattezza ed unità di intenti, andando a braccetto nelle piazze, chiamando “badanti di palazzo” per darsi credibilità davanti ad un popolo che ormai già ha scelto l’unica vera strada per la libertà e la democrazia, quella violata dai poteri forti, da quei poteri che preferiscono la poltrona al popolo sovrano, che hanno fatto carta straccia di 9600 preferenze raggiunte da Pasquale De Lucia ribaltando un plebiscitario risultato elettorale alle elezioni regionali del 2010. L’unico vero obiettivo, a quanto sembra, è quello di distruggerlo ad ogni costo mandando in secondo piano quello che più interessa: la cosa pubblica.
E allora via alla macchina del fango. Parlano di debiti avuti in eredità anche se i fatti dicono il contrario e la situazione non è disastrosa come vogliono farci credere (o almeno non lo era fino a 2 anni fa). Tanto è vero che la Cassa depositi e prestiti ha concesso all’Ente un mutuo da 400mila euro cosa che non avrebbe potuto fare se il Comune non avesse avuto capacità di indebitamento. Parlano di riduzione delle tasse e poi applicano aliquote Imu allo 0,4% per la prima casa (poteva essere abbassata fino allo 0,2%) e dunque a carico dei cittadini, mentre sui fabbricati costruiti e destinati alla vendita da parte dell’impresa costruttrice la riducono al minimo (0,38% interamente destinato allo Stato e non al Comune). Forse la premura dell’amministrazione uscente, dietro il paravento del favorire le imprese, era ben altra: quella di favorire gli interessi di una piccola elite a discapito della comunità.
In conclusione invitiamo nuovamente gli avversari a confrontarci su un terreno squisitamente politico, mettendo in gioco le idee ed i programmi,proponendo soluzioni per migliorare San Felice a Cancello. Il resto sono solo chiacchiere, o, in altri termini gossip.