A parte la battuta finale di Steven Spielberg, “se non troviamo un accordo, vorrà dire che farò un remake di La parola ai giurati (film del 1957 di Sidney Lumet con Henry Fonda ostinatamente determinato a convincere i giurati di un processo, ndr)”, la giuria del Festival di Cannes, capitanata dal padre di E.T., sembra in tutto e per tutto tranquilla e ben disposta anche a parlare, in suolo francese, della delicata differenza tra Oscar e Palma d’Oro.
In tutto nove giurati pieni di medaglie. Al fianco di Spielberg troviamo infatti Nicole Kidman, Premio Oscar nel 2002 per The Hours; Ang Lee, regista due volte Oscar per I segreti di Brokeback Mountain e Vita di Pi; Christoph Waltz, attore due volte Oscar come non protagonista per Bastardi senza gloria e Django Unchained; Cristian Mungiu, Palma d’oro per 4 mesi, 3 settimane e 2 giorni e premio per la sceneggiatura con Oltre le colline; il grande Daniel Auteuil; Lynne Ramsay, regista di …E ora parliamo di Kevin; la regista giapponese Naomi Kawase; e l’attrice indiana Vidya Balan. E’ chiaramente Spielberg, il Creso di Hollywood, a fare la parte del leone in questo incontro stampa.
Si dice prima “onorato” di far parte della giuria “in questo periodo che mi trova libero da impegni”. Per quanto riguarda il criterio di giudizio, sempre Spielberg aggiunge: “Certo dobbiamo valutare film di nazionalità diverse, alcuni più votati a raccogliere il favore del grande pubblico e altri più raffinati e selezionati, ma sono entrambi due modi di celebrare il cinema”. Mentre sulla differenza tra Oscar e Palma d’Oro il giudizio di Spielberg è alla Spielberg: “Sono due modi diversi di amare il cinema”, dice. Mentre Ang Lee sullo stesso argomento precisa: “Non si possono comparare i due premi.
Sono selezioni diverse. Da una parte, per gli Oscar, c’é una competizione molto popolare che ha dietro il pubblico e l’industria. Dall’altra una selezione più prestigiosa e sofisticata. Quello che però conta è sempre l’onestà di quello che si fa”. Dalla Kidman la volontà di non mancare a un appuntamento “che mi avrebbe permesso di stare due settimane con un mito come Spielberg”, la “contentezza dell’opportunità di scoprire nuovi film” e, infine, l’aver raccolto, in vista di questo impegno, i consigli del marito (il cantante Keith Urban) che la raggiungerà presto a Cannes.
Da parte di Daniel Auteuil, invece, “la consapevolezza di far parte per la prima volta della giuria che assegnerà quella Palma d’oro andata in passato a film che hanno forgiato la mia vita”. Parole commosse quelle della regista giapponese Kawase: “Sono onorata di far parte di questa manifestazione che è stata molto vicina al mio paese durante la tragedia di due anni fa, in questo luogo in cui tutti i popoli si incontrano in amicizia”.