NAPOLI – Ieri 20 maggio si è tenuta una riunione, come al solito più volte rinviata, tra i dirigenti del Personale del Trasporto e dell’Infrastruttura dell’E.A.V. ed i rappresentanti sindacali OR.S.A.
Sono stati toccati gli argomenti già ampiamente noti ai lavoratori per effetto delle precedenti riunioni con altre organizzazioni sindacali: la copertura dell’organico dei Capitreno, l’incremento del personale di guardiania diurna non armata, il miglioramento del servizio di controlleria.
Ecco la nota dell’Orsa: “Vorremmo però focalizzare l’attenzione su quello che è invece emerso tra le righe della discussione, non sempre pacata, troppo spesso lacunosa a causa dei lunghi silenzi dei dirigenti su temi importanti. È oramai evidente che NON ESISTE ancora un piano industriale degno di questo nome, a meno che inspiegabilmente esso sia gelosamente custodito in qualche cassetto. Nella discussione non si è fatta menzione delle carenze, palesi e certificate, di personale della manutenzione, sia essa sull’infrastruttura, sia essa sul materiale rotabile. Probabilmente, e sottolineiamo probabilmente, si vorranno in futuro incrementare gli appalti ?
Inoltre è palese la divergenza politica tra i due professori (Vetrella e Polese); l’uno dice l’opposto dell’altro, l’uno afferma di aver pagato, l’altro afferma di non avere un euro. La sintesi è che il problema è praticamente uscito fuori dalle stanze di via Cisterna dell’Olio per spostarsi in altri palazzi di livello politico, probabilmente al Centro Direzionale, a Santa Lucia o peggio a Roma.
La questione è semplicissima, noi gli facciamo una semplice domanda: volete far fallire l’EAV al fine di mettere il TPL in mano (forse sarebbe meglio dire in bocca) ai privati, anche se crediamo poco alle qualità della nostra sedicente imprenditoria (Alitalia docet), oppure volete lasciarla in mano pubblica? Abbiate l’onesta intellettuale di rispondere, perché comunque in futuro risponderete delle vostre azioni ed in particolare delle loro conseguenze sui cittadini e sui lavoratori.
La palla è passata da tempo nel campo politico ed è la che dobbiamo giocare la nostra partita; altri interlocutori possibili non ci sono. Il Sindacato OR.S.A. invita tutti gli altri sindacati a formare un tavolo unico che faccia pressione sul presidente Caldoro per porre una soluzione al sottofinanziamento del TPL, perché, almeno una volta nella vita, si possa dimostrare un minimo di comunità d’intenti.
Nel frattempo comunque l’OR.S.A. chiederà un incontro con il presidente della Giunta della Regione Campania, che incidentalmente risulta essere il proprietario dell’E.A.V. Una volta dipanata la matassa politica (Vetrella si o Caldoro no, Caldoro si o Vetrella no) allora forse potremo parlare di riorganizzazione, eventualmente di contratti di solidarietà, di piano industriale, di organico, di forza, di livelli etc. etc.
Ma purtroppo ora voliamo basso e siamo costretti ad adeguarci: stiamo parlando della riorganizzazione dell’azienda presentata dopo la fusione delle quattro aziende (tre di trasporto ed una di terziario è bene ribadirlo).
Non ci soddisfa, perché essa non rappresenta una svolta migliorativa nella gestione dei rapporti industriali, anzi è un prosieguo lungo la stessa perversa strada seguita negli ultimi 12 anni. Che bella novità e che lucida visione del futuro!
Il Sindacato OR.S.A. non ha alcuna intenzione di avallare questa politica aziendale, che comunque non sembra manco più in mano all’azienda, ma in mano al commissario ad acta, il prof. Voci.
A tal proposito ci poniamo una semplicissima domanda per nulla retorica; ma chi decide in azienda. Polese o Voci? Perché, secondo le dichiarazione del dirigente del personale dell’area Infrastruttura, tale organizzazione è ora allo studio del dott. Voci, ci permettiamo di commentare ironicamente, illustre luminare di tecnica e gestione dei servizi di trasporto ferroviario. Il commento è d’obbligo perché il cattivo prodotto presentato probabilmente ha obbligato, chi non è competente, a diventare tale e non è una bella figura per la dirigenza E.A.V.
Avremmo altro da aggiungere sulle proposte per capitreno e sui criteri di selezione del personale che si vorrebbe trasferire d’ufficio ad altre mansioni, ma ci sarà spazio in futuro, perché i problemi correnti riteniamo siano superiori.
Perché, scusateci, non l’abbiamo ancora detto, ma (solo per quelli che dormono sonni incoscienti) a fine mese non ci sono i soldi per pagare gli stipendi (dati E.A.V.)”