Dopo anni di abbandono ritornano nel ciclo produttivo i terreni che un tempo furono del boss dei Casalesi Francesco Schiavone alias “Cicciariello”, cugino dell’omonimo e più noto capoclan Francesco Sandokan Schiavone.

Questa mattina, i volontari della Confederazione Italia Agricoltori (Cia) e dell’associazione Terra Verde presieduta dall’imprenditore Roberto Battaglia, che da anni si batte contro i clan camorristici (ha denunciato usurai ed estorsori, ndr) e che vive sotto scorta dal novembre scorso dopo gli arresti dei tre fratelli del boss Michele Zagaria, hanno prima ripulito i capannoni dell’azienda denominata “Abate”, quindi è partita la semina del mais, che sarà utilizzato per l’alimentazione delle bufale campane che producono la nota mozzarella. Il primo raccolto sarà pronto per agosto. Un’iniziativa realizzata interamente da Battaglia, cui l’azienda è stata data in gestione dal Consorzio Agrorinasce. “Ho fatto tutto da solo con l’aiuto di alcuni amici della Cia – spiega l’imprenditore attivo nel settore zootecnico -, nessun ente locale né altre istituzioni mi hanno dato una mano in termini di risorse e attrezzature. E’ stato un lavoro molto duro visto che la masseria, dopo la confisca nel 2004, è rimasta del tutto dimenticata. Spero che qualche altro imprenditore che crede nella legalità ora mi dia una mano, anche se la camorra resta ancora forte e radicata sul territorio, come dimostra il bassissimo numero di denunce del pizzo e dell’usura presentate dai miei colleghi alle forze dell’ordine”. Nell’azienda verrà creata entro sei mesi una “scuola dei mestieri” che “dià la possibilità di reinserirsi nella società a coloro che hanno avuto guai con la giustizia” afferma Battaglia; sarà una scuola che formerà professionisti dell’agricoltura ma anche casari per la produzione della mozzarella.

 

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