NAPOLI – Moody’s taglia il rating di quattro regioni italiane. L’agenzia internazionale abbassa di un gradino, a ‘Ba1’ da ‘Baa3’, la propria valutazione su Campania, Piemonte e Sicilia. Il rating del Lazio è tagliato invece di due gradini, a ‘Ba2’ da ‘Baa3’.
L’outlook è negativo per tutte e quattro le regioni. Il downgrade delle quattro regioni italiane “riflette i crescenti timori sulla loro posizione finanziaria. I tagli alle risorse dovuti all’austerity stanno mettendo sotto pressione i bilanci delle regioni, traducendosi in una rigidità fiscale. Le pressioni di liquidità in atto hanno contribuito all’accumulo di debiti commerciali”, afferma Moody’s, sottolineando che Piemonte, Campania, Sicilia e Lazio dovranno probabilmente risanare ulteriormente i propri conti, anche con una razionalizzazione delle spese e un aumento delle tasse. “La Campania è esposta a un contesto socio-economico fragile, come mostra il pil pro capite sotto la media nazionale e gli elevati livelli di disoccupazione”, mette in evidenza Moody’s.
“Il declassamento di Moody’s al rating della Regione Campania dipende da un tessuto economico fragile che produce povertà e disoccupazione, e non dalle politiche che non funzionano”. Lo ha detto Severino Nappi, assessore al Lavoro della Regione Campania, partecipando a Napoli alla terza edizione del Forum “Lavoro, Occupazione, Imprese & Libere Professioni”, organizzato all’Hotel Ramada dall’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Napoli, presieduto da Edmondo Duraccio. “Abbiamo avviato un serio recupero in termini di credibilità, però occorre che la questione Campania diventi tema nazionale – ha affermato – altrimenti tutte le riforme s’infrangeranno sulle difficoltà economiche e finanziarie”. “C’é bisogno di azioni concrete per i nostri giovani – ha aggiunto – Abbiamo messo in campo politiche che sono funzionali a ridurre la disoccupazione, ci confrontiamo ogni giorno con le categorie professionali, abbiamo predisposto misure a sostegno dell’apprendistato e la riforma del sistema dei servizi dell’impiego regionale”. “Vogliamo dare garanzie e tempi rapidi a chi ha intenzione di avviare un’attività – ha concluso – stiamo studiando una legge regionale che possa permettere agli imprenditori di alleggerire il peso della burocrazia”.