Riparte l’attività politica della sezione del PSI di Capua, che si candida a diventare il partito di riferimento del centro sinistra locale. Al nucleo storico, che fa capo all’ex assessore Paolo Affinito, si sono aggiunte molte nuove adesioni. Infatti, Sabato mattina alle ore 10,30, con una conferenza stampa che si è tenuta presso la sede provinciale del Partito Socialista alla presenza del consigliere regionale Gennaro Oliviero e del segretario provinciale Mimmo Dell’Aquila, è stata ufficializzata l’adesione al partito di un folto gruppo di esponenti politici e della società civile di Capua: Loredana Affinito, Enzo De Gennaro, Franco Passaro, Pasquale Duonnolo, Franco Fierro, Elisa Palazzo, Massimo Affinito, Walter Fierro, Maurizio Paolucci, Dino Apice, Oscar Ventriglia e Antimo Di Rauso.

Molti gli ex PD (la quasi totalità di coloro che hanno sostenuto la candidatura di Matteo Renzi) che al termine della conferenza stampa hanno rilasciato la seguente dichiarazione: “L’esperienza del Partito Democratico è fallita. L’amalgama tra le diverse anime, soprattutto a livello provinciale e locale, non è riuscita. La logica delle correnti ha impedito un dibattito vero sulle idee ed i programmi, e quindi non si è riusciti a costruire un’alternativa politica in grado di contrastare validamente il centro destra. A Caserta, i risultati delle ultime elezioni amministrative, in controtendenza rispetto al dato nazionale, dimostrano l’incapacità della attuale dirigenza provinciale del Partito Democratico di rappresentare le istanze dell’elettorato del centro sinistra e pongono con forza l’esigenza di dare corso ad un forte rinnovamento sia negli uomini che nelle organizzazioni.

A Capua, in particolare, dal 2007 ad oggi, il partito ha avuto sempre un assetto precario, si sono avvicendati coordinamenti e coordinatori provvisori, ma non è stato mai celebrato, nonostante le insistenze della base, un congresso cittadino in cui confrontarsi sui problemi della città e scegliere democraticamente il gruppo dirigente. La logica delle correnti ha soffocato il dibattito politico. Di conseguenza, sono venute meno le ragioni che ci hanno portato a militare nel Partito Democratico e, quali convinti sostenitori del riformismo socialista europeo, abbiamo deciso di aderire al Partito Socialista Italiano. Per molti di noi si tratta di un ritorno alla Casa Socialista, per tutti di una scelta di campo: porre il riformismo socialista europeo alla base della nostra azione politica, porre al centro del dibattito le idee ed i programmi, abbandonare la logica delle correnti. Questi sono i motivi che ci spingono ad aderire al Partito Socialista Italiano e che ci spingono a chiedere ai tanti militanti delusi del centro sinistra a fare altrettanto. Vogliamo costruire una casa aperta a tutti i riformisti, in cui sia possibile discutere liberamente di idee e programmi e scegliere democraticamente la classe dirigente, senza pregiudiziali di sorta.”

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