NAPOLI – Risorse pari a 150milioni di euro destinate alle cinque aree di crisi della Regione Campania: l’ente ha individuato i fondi nell’ambito della terza riprogrammazione del Piano di azione e coesione, destinati al rilancio degli insediamenti produttivi di Airola, Acerra, Castellammare di Stabia, Avellino e Caserta, che coinvolge una platea di lavoratori, destinatari di cassa integrazione e mobilità in deroga, di circa 5300 persone.

Tessile, chimico, meccanico, automotive, conciario, tecnologia, cantieristica navale: sono questi i settori a cui la Giunta regionale, guidata da Stefano Caldoro, vuole ridare ossigeno approvando una deliberazione che riguarda i territori i quali possono essere considerati un’unica macro area di crisi industriale. Con l’approvazione del provvedimento, viene così predisposto il programma degli interventi, parte integrante del protocollo che Regione Campania siglerà insieme con il Ministero dello Sviluppo economico. “Questo lavoro è frutto di un processo laborioso di confronto costantr con il Ministero – ha affermato Fulvio Martusciello, assessore regionale alle Attività produttive – Attendevamo il protocollo lo scorso 30 aprile, ma c’é stato un rallentamento dovuto al passaggio di consegne con la nomina le nuovo ministro. E in settimana il protocollo sarà sottoscritto”. Severino Nappi, assessore regionale al Lavoro, ha sottolineato che queste misure rappresentano un’applicazione del Contratto Campania, “messo a punto d’intera tra Regione e parti sociali”. “Insieme – ha aggiunto – abbiamo predisposto un accordo e stabilito dove e come intervenire attraverso un’azione di sistema”. Il programma si basa sull’allestimento di strumenti che valorizzino i segnali di vitalità imprenditoriale e le potenzialità dei singoli territori a favore delle piccole e medie imprese. E’ stato costituito anche un Comitato di esecutivo, composto da rappresentanti del Ministero per lo Sviluppo economico e della Regione Campania cui è affidato il compito della governance delle misure.(

 

Nell’ambito della Terza ed ultima riprogrammazione del Piano di Azione e Coesione, sono state individuate la aree destinatarie di misure straordinarie di sostegno a seguito di criticità determinate da crisi industriali, per un importo complessivo pari a 150 milioni di euro, finalizzati al rilancio degli insediamenti produttivi, con la previsione dei seguenti appostamenti:  Airola 30 milioni, Acerra 20 milioni, Castellammare 40 milioni, Avellino 20 milioni, Caserta 40 milioni.

Le aree di crisi industriale individuate dalla Regione Campania si sono originate in contesti ed in tempi diversi. Le crisi hanno coinvolto vari settori: tessile, chimico, meccanico, automotive, conciario, ICT, cantieristica navale.  L’area geografica interessata risulta infatti circoscritta entro un territorio limitato; in media la distanza tra le aree non supera i 50 km; I territori di Acerra, Airola, Avellino, Castellammare e Caserta possono essere pertanto rappresentati come un’ unica “macro area di crisi industriale” che comprende approssimativamente circa 60 comuni con una popolazione di circa 1 milione di abitanti:

  1. 1. Comuni della Provincia di Avellino
  2. 2. Comuni della Provincia di Caserta
  3. 3. Comuni dell’area di Airola – Airola, Arpaia, Bonea, Bucciano, Forchia, Montesarchio, Paolisi, Moiano (tutti nella provincia di Benevento).
  4. 4. Comuni dell’area di Acerra – Acerra, Afragola, Brusciano, Caivano, Casalnuovo di Napoli, Castello di Cisterna, Marigliano, Nola, Pomigliano d’Arco (tutti nella provincia di Napoli).
  5. Comuni dell’area di Castellamare di Stabia – Provincia di Napoli: Boscoreale, Boscotrecase, Castellammare di Stabia, Cercola, Ercolano, Gragnano, Ottaviano, Palma Campania, Poggiomarino, Pollena Trocchia, Pompei, Portici, San Gennaro Vesuviano, San Giorgio a Cremano, San Giuseppe Vesuviano, San Sebastiano al Vesuvio, Santa Maria la Carità, Sant’Anastasia, Sant’Antonio Abate, Saviano, Somma Vesuviana, Striano, Terzigno, Torre Annunziata, Torre del Greco, Trecase; Provincia di Salerno: Angri, Castel San Giorgio, Cava de’ Tirreni, Corbara, Mercato San Severino, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani, Roccapiemonte, San Marzano sul Sarno, San Valentino Torio, Sant’Egidio del Monte Albino, Sarno, Scafati, Siano.

Il Programma si basa sull’allestimento di strumenti, anche innovativi, che valorizzino i segnali di vitalità imprenditoriale e le potenzialità dei singoli territori in favore delle PMI. Sono identificati i settori target, i fabbisogni di crescita e sviluppo, l’offerta localizzativa e le modalità attuative, anche innovative, che valorizzino la vitalità imprenditoriale, le potenzialità dei territori e favoriscano l’attrazione degli investimenti.

Per l’attuazione degli interventi del Programma di rilancio delle aree di crisi industriale in Campania è prevista una dotazione finanziaria di 150 milioni di euro a valere sul Piano di azione e coesione. Per la governance delle misure indicate nel Programma, è costituito un Comitato di esecutivo composto dai rappresentanti del MISE e della Regione Campania. Per la definizione e la attuazione di specifiche iniziative, la Regione si impegna a coinvolgere le istituzioni locali per l’adozione degli atti a contenuto autorizzativo di loro competenza.

 

L’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa per il conseguimento degli obiettivi previsti dalla misura, quale soggetto in house del Ministero dello sviluppo economico, svolge i seguenti ruoli: supporta il Comitato esecutivo nell’attuazione del “Programma con il coinvolgimento delle società in house della Regione Campania; gestisce gli strumenti di agevolazione; svolge attività di assistenza tecnica all’Autorità.

 

Settori target degli interventi: Agroindustria, Biotecnologie, Automotive e altri mezzi di trasporto, Aeronautica e Aerospazio.

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