Stavano per compiere un colpo da almeno 35 milioni di euro gli 11 componenti della banda di rapinatori sgominata ieri sera dalla polizia a Napoli. Quando gli agenti della squadra mobile, rinforzati da alcune volanti, sono entrati in azione poco dopo le 20 in via Brecce a S. Erasmo, periferia orientale della citta’, hanno trovato alcuni dei banditi gia’ a bordo di due furgoni che li avrebbero trasportati al caveau dell’Istituto di Vigilanza ”Bsk”.

Gli altri si stavano armando e coprendo i volti con maschere di carnevale e passamontagna in un vicino locale. Erano gia’ stati caricati sui furgoni decine di sacchi di juta che avrebbero dovuto essere riempiti di banconote. Ad attirare l’ attenzione della polizia, che stava monitorando da tempo gli ambienti dei rapinatori di caveau e furgoni portavalori, e’ stata proprio la presenza dei due furgoni, uno dei quali con la targa di un’auto rubata, parcheggiati uno accanto all’altro. ”Il bottino – ha detto il questore di Napoli Luigi Merolla ai giornalisti – sarebbe stato tra i 35 ed i 40 milioni, la media di valori custodita dall’Istituto, che e’ assicurato per 50 milioni di euro”. Sarebbe stata probabilmente una rapina violenta. I banditi avevano un kalashnikov, una pistola automatica tipo ”Uzi”, pistole di grosso calibbro, e finti candelotti di dinamite. Alcuni di essi avevano indossato giubbotti della ”Bsk” per confondere le guardie giurate. Nel locale sono state sequestrate tre microspie, inibitori di segnale di comunicazione e ricetrasmittenti, attrezzi che fanno pensare ad una banda di specialisti. La scientifica sta esaminando tutto il materiale per accertare se gli 11 sono responsabili di assalti a furgoni portavalori, un genere di delitti in aumento nel Napoletano, mentre calano le rapine a persone. Il 26 ottobre 2010 nel corso di un assalto ad un furgone portavalori dell’ agenzia Unicredit di Casoria, centro alle porte di Napoli, furono uccise due guardie giurate. Nella banda, oltre a vecchie conoscenze delle forze dell’ ordine come il capo, Carmine Laurino, 45 anni, i fratelli Giuseppe e Salvatore Avagnano di 47 e 42 anni, e Gaetano Monaco, 37, considerati degli specialisti, c’ erano anche due incensurati. La moglie di Laurino, Santa Langella, 43 anni, faceva da vedetta con uno dei complici. I due, fingendosi una coppia di innamorati, dovevano dare il via libera per l’ assalto al caveau. ”Forte apprezzamento per la brillante operazione condotta dalla Squadra mobile” e’ stato espresso dal prefetto di Napoli, Andrea De Martino.”Ancora una volta – ha commentato il prefetto – le forze di polizia hanno dimostrato grande efficienza ed elevate capacita’ con un’operazione che ha assicurato alla giustizia professionisti attivi nel campo della criminalita’ predatoria proprio in quel settore dove da qualche tempo l’impegno delle istituzioni si e’ concentrato in maniera particolare e non solo con l’intensificazione dei servizi mirati di controllo del territorio”.

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