FALCIANO DEL MASSICO – Gli operatori preposti hanno iniziato i lavori di ripristino dell’apparato elettrico presso il “Campo pozzi” dove due giorni fa il citato impianto è saltato per un corto circuito le cui cause sono tutt’altro che chiare.

Il tempo per portare tutto alla normalità è decisamente lungo, ed è per questo che l’ente  attraverso l’ufficio tecnico si era attivato immediatamente per fa arrivare sul posto alcuni generatori artificiali per evitare che la cittadinanza rimanesse a secco. In queste ore si sono registrati alti e bassi per quello che riguarda il rifornimento idrico a discapito di zone più in collina. Resta tuttavia da registrare che i costi in merito al funzionamento dei generatori sono elevati. Ed per tale ragione che secondo le ultime indicazioni emerse dall’ufficio tecnico si sta pensando di far intervenire la società dell’energia elettrica per trovare soluzioni temporanee onde fornire l’energia sufficiente al funzionamento delle “pompe idriche”. Domani mattina i lavori in tal senso dovrebbero iniziare.  Il tutto come innanzi detto mentre chi di competenza porterà a termine le riparazioni dell’impianto andato in fumo e che solo grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco non ha creato danni ancora più ingenti. Intanto su quanto accaduto ci si interroga, (in particolare sui social network) se tutto questo in un epoca moderna possa essere ancora possibile. Insomma tantissime perplessità e critiche da parte di molti cittadini. In tutta questa difficile situazione a dar manforte al governo locale è la disponibilità di alcuni fondi statali inerenti proprio al ramo idrico. La somma in oggetto è di circa 250mila euro. Certo l’emergenza di queste ore ha fatto in modo che parte di tale cifra con ogni probabilità sarà usata per quello che è successo.  A questo punto in molti sperano che per il futuro possa esserci la possibilità di creare un serbatoio idrico che sia situato a monte e non a valle in modo da creare un impianto “a caduta” ed evitare di servirsi sono ed esclusivamente dei pozzi ritenuti tra l’altro obsoleti. Per operare in tal senso però serve una cifra abbastanza elevata. Il finanziamento potrebbe essere richiesto ad organi istituzionali superiori per evitare che si creino queste emergenze che sta specialmente d’estate rischia di mettere in ginocchio molti cittadini che si occupano del ramo agricolo e che devono adoperare l’acqua non solo come bene primario ma anche per le loro coltivazioni di frutta o altri generi alimentari.

 

 

Lello Santoro

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