CALVI RISORTA –Massiccia risposta alla prima assemblea pubblica chiamata dalla Rete Calena Beni Comuni, tenutasi nella Villa comunale di Calvi Risorta, per la costituzione di un comitato popolare in difesa dei beni comuni e contro la paventata costruzione di una centrale a biomasse sul territorio caleno.
Dopo la minaccia scampata nella vicina Pignataro Maggiore, dove è presente una centrale a biomasse bloccata e pronta allo smantellamento, pare che ad oggi sia proprio il comune di Calvi Risorta ad essere stato individuato per la realizzazione di questo genere d’impianto. Infatti, la Iavazzi s.r.l. (collegata alla Impresud s.r.l., che si occupa di smaltimento di rifiuti) intende costruire una centrale a biomasse nell’area ex-Pozzi, al confine con il comune di Sparanise e in linea d’aria vicinissima a quella di Pignataro.
Le comunità dell’Agro Caleno hanno ben chiaro che questo genere di impianti non rappresenta alcun volano tecnologico e sono anzi dannosi per la salute, infatti è altissimo il rischio che la centrale venga costruita solo per bruciare rifiuti.
Il DLGS n. 387/03 dice, infatti che “sono ammessi a beneficiare del regime riservato alle fonti energetiche rinnovabili i rifiuti, ivi compresa, anche tramite il ricorso a misure promozionali, la frazione non biodegradabile ed i combustibili derivati dai rifiuti” (art. 17).
L’assemblea di lunedì 10 giugno ha dimostrato che la popolazione dell’Agro Caleno non è più disposta a subire l’ennesimo attacco al territorio, e il gran numero di interventi, frutto anche delle incisive opposizioni che negli anni ha espresso con mobilitazioni popolari, ne sono la prova. Lungo l’assemblea, sono infatti emerse le varie problematicità legate all’impianto, sono state indicate anche vie alternative all’incenerimento, come ad esempio, la strategia Rifiuti Zero e tante le proposte di iniziativa già in campo come l’appuntamento per il Consiglio Comunale Aperto sul tema, che si svolgerà a Pignataro Maggiore, venerdì 14 Giugno alle 17.30.
Occhi aperti, inoltre, per il Consiglio comunale di Calvi che ad oggi, non ancora ha una data, ma a cui invitiamo alla massima partecipazione di tutta la popolazione.
Da parte nostra, manterremo alta l’attenzione sulla vicenda, mostrando la nostra contrarietà attraverso continue attività di informazione su tutto il territorio e disposti ad ogni tipo di mobilitazione.