CASERTA – Prima la rielezione a parlamentare, poi la nomina nella segreteria nazionale del partito, ora la possibilità concreta di prendere in mano lo scettro del Pd casertano. Prosegue il periodo d’oro di Pina Picierno. In vista dell’assemblea provinciale di lunedì 17 giugno, sta prendendo sempre più corpo l’ipotesi di affidare a lei il timone del Partito democratico di Terra di Lavoro.

Da ieri e per tutta la giornata di oggi stanno fioccando le telefonate da Napoli per spingere sul nome della Picierno. Amendola e Dinacci hanno contattato i maggiori esponenti politici del Pd casertano per sondare il terreno. Ma il nome della deputata teanese (che sarebbe avallato anche da Roma) non entusiasma. Durante il suo primo mandato parlamentare, la Picierno non è mai riuscita a incidere sulle questioni importati del territorio casertano. Mentre sul piano politico ha prodotto solo danni. Peggio di lei ha fatto solo Amendola. Per scelta o per incapacità, la Picierno non ha mai intessuto un rapporto stretto con i circoli, privilegiando le “frequentazioni” romane.

Non a caso il suo recente ingresso nella segreteria nazionale ha lasciato di gesso non pochi militanti e dirigenti casertani. Ma nonostante tutto, l’ascesa della Picierno sembra inarrestabile. Ora infatti si profila un altro importante riconoscimento politico: la guida provinciale del Pd. Per la serie: una perdente di successo.

In campo ci sono anche altre ipotesi. Il compito di prendere il toro (Pd) per le corna potrebbe spettare a Rosaria Capacchione. La capolista al Senato potrebbe accettare l’incarico di traghettare il partito al congresso e poi rientrare nei ranghi parlamentari. Anche questa soluzione lascia molti dubbi. La Capacchione ha l’esperienza politica per caricarsi sulle spalle il partito in una fase così delicata? No, a nostro avviso.

Ma è anche vero che se può farlo la Picierno, allora possono farlo tutti. E con buone possibilità di ottenere risultati migliori. Un’altra soluzione è rappresentata da una triade istituzionale composta da Picierno, Capacchione e Nicola Caputo, che avrebbe il compito di gestire la fase precongressuale.

Nel frattempo proseguono le grandi manovre. E da qui a lunedì prenderanno forma altre proposte e sicuramente saranno indicati altri nomi. Tanto per non cambiare l’unica cosa certa è che sarà difficile, se non impossibile, trovare una soluzione che metta d’accordo tutti.

Mario De Michele

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