SANT’ANGELO A CUPOLO – Circa una trentina di piante di canapa indiana, dell’altezza di circa 80 cm., sono state rinvenute in un giardino adibito a serra e in un vallone di terreno demaniale, celate dalla fitta vegetazione, alla frazione Bagnara del comune di Sant’Angelo a Cupolo, prospicienti l’abitazione occupata da un cittadino rumeno sorpreso dai Carabinieri proprio mentre le stava annaffiando. Florin Nicolaie Raducan , di 31 anni, in Italia da diverso tempo, è stato infatti sorpreso dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Benevento che lo tenevano d’occhio da alcuni giorni.
Le indagini, erano scattate quando, nel piccolo centro, si era diffusa la notizia che un soggetto di etnia straniera aveva messo su una vera e propria piantagione di canapa indiana. Pertanto, dopo lunghi appostamenti e pedinamenti, anche notturni, questa mattina, gli investigatori, alle prime luci dell’alba, hanno deciso di intervenire sorprendendo il cittadino rumeno, proprio mentre stava accudendo le piante annaffiandole amorevolmente.
Infatti, dietro la propria abitazione aveva ricavato una serra con diverse piantine che successivamente venivano trapiantate nel terreno demaniale circostante l’abitazione costituito da un pendio che termina nel vallone dove scorre un fiume, ben mimetizzate con la vegetazione spontanea. Il posto, infatti, è ideale sia perché è difficile da trovare sia perché dal punto di vista climatico è umido e assolato, condizioni necessarie per la coltivazione della canapa indiana.
Inoltre, nel corso della perquisizione all’interno della dimora eseguita dai carabinieri è stata rinvenuta una pistola a salve, modello 92 SB, identica a quelle in dotazione alle Forze dell’Ordine, opportunamente modificata, nonché un bilancino di precisione ed altro materiale ritenuto utile alle indagini.
Particolare importanza, assume anche il fatto che il giovane arrestato è stato militante dell’esercito rumeno e all’interno delle stanze da lui occupate sono state rinvenute scritte inneggianti all’odio contro i cittadini italiani. Tutte le piante di cannabis indica, sono state estirpate e sequestrate al fine di sottoporle ad analisi per poter accertarne il principio attivo.
Il Raducan, pertanto, dopo le formalità di rito è stato tratto in arresto perché ritenuto responsabile di coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti, ai sensi dell’art. 73 del D.P.R. n.309/1990 ed associato alla Casa Circondariale di Capodimonte, a disposizione del Sostituto Procuratore di Turno, dott. ssa Maria Aversano, informata immediatamente dai Carabinieri dell’operazione.