AVELLINO – Il gip del tribunale di Avellino, Giuseppe Ricciardi, ha convalidato il sequestro dell’area della ex Isochimica di Avellino, l’azienda dell’imprenditore Elio Graziano che dal 1983 al 1988, nella zona di Borgo Ferrovia, eliminava l’amianto dalle carrozze ferroviarie per conto delle Ferrovie dello Stato. Il sequestro d’urgenza, scattato il 3 giugno scorso, era stato disposto dal procuratore Rosario Cantelmo: sulla base di perizie di ufficio, il magistrato aveva accertato l’ ‘ammaloramento’ di oltre 500 cubi di cemento-amianto friabile lasciati abbandonati all’interno e all’esterno dei capannoni dismessi dell’azienda.

L’inchiesta della Procura di Avellino ipotizza per 24 persone il reato di disastro ambientale colposo, tra queste funzionari della locale Asl, la curatela fallimentare, nonché i componenti la giunta municipale guidata dall’ex sindaco Giuseppe Galasso a a partire dal 2005. Un altro filone delle indagini condotte dalla procura avellinese riguarda la morte di dieci ex operai dell’Isochimica per patologie derivate dalla prolungata esposizione all’amianto, senza alcuna cautela e protezione. In questo caso si ipotizza il reato di omicidio colposo nei confronti di persone in via di identificazione. Gli esami disposti dal procuratore Cantelmo hanno anche accertato “la generale inidoneità dei cubi di cemento – amianto a trattenere le fibre, la cui dispersione espone a concreto pericolo l’incolumità di un numero indeterminato di persone”.

 

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