All’indomani della visita in incognito alla Reggia di Caserta del ministro Bray, disilluse tutte le aspettative dei casertani, in merito al risanamento del simbolo culturale della città, con la proposta di una gestione all’interno di una “super Sovrintendenza” con altri siti del territorio napoletano, Camilla Bernabei, segretario generale della Cgil Caserta ha dichiarato: “Molto si è detto in questi ultimi mesi sulle carenze della reggia di Caserta e le mancate ricadute sull’economia della città.
La condizione di semi abbandono della monumentale struttura, proporzionale alla nostra preoccupazione era stata idealmente suffragata dalla venuta in incognito del ministro Bray, perché dopo tanto parlare ci aspettavamo i fatti. Invece dobbiamo constatare che il potere dell’apparato, dei burocrati, ha preso ancora una volta il sopravvento. La proposta che viene presentata in questi giorni, già ipotizzata alcuni mesi fa, infatti, non è condivisa per puro campanilismo ma per difficoltà oggettive. La soluzione prospettata di una gestione all’interno di una “ super Sovrintendenza” con altri siti del territorio napoletano, non solo non ci affascina ma sappiamo bene che non possiamo permetterlo. Le ataviche problematiche dei tesori culturali napoletani, infatti, prenderebbero il sopravvento e ritorneremmo ad una gestione che abbiamo già vissuto negli anni ottanta e che ha visto il declino del nostro sito, relegato in seconda fila. La CGIL di Caserta ha da tempo evidenziato come una mancanza di reale integrazione delle politiche culturali e turistiche della Reggia con la città rappresentino il vero problema che affligge questo importante sito conosciuto in tutto il mondo. Siamo consapevoli che la gestione ridimensionata all’ordinario, senza una reale politica di investimenti, con la mancata immissione del bene nei circuiti internazionali turistici, ha visto negli ultimi anni sempre più far perdere attrattività turistica alla Reggia di Caserta. La Cgil di Caserta, quindi, ritiene che in questo delicato momento ci sia la necessità di uscire dalle dinamiche di gestione attuale, scevri da ogni preconcetto ma con il reale apporto di tutti i soggetti che operano sul territorio, partendo da un assunto a noi tutti noto, ovvero l’art. 9 della Costituzione. Esso stabilisce che la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e tutela il patrimonio storico e artistico della Nazione. Ci meraviglia quindi che le scelte che il Ministro si accinge a prendere vengano fatte senza alcun confronto con chi sul territorio affronta tutti i giorni questi problemi, rappresentanze sociali incluse. Dopo la sua visita al sito ci saremmo aspettati, infatti, anche un confronto con il territorio. Solo così avremmo ridato dignità ad uno dei complessi architettonici più importanti al mondo. La Cgil, pertanto, ribadisce la necessità di una Sovrintendenza autonoma per Caserta che possa definire un nuovo progetto strategico ed operativo che renda il sito borbonico di Terra di Lavoro un nuovo polo di eccellenza per l’economia turistica di Caserta, con il supporto anche d’imprenditori privati. Un governo, quindi, del patrimonio culturale per la conservazione del bene, ma anche di diffusione della conoscenza, con ricadute nello sviluppo economico. Tutto ciò può essere ottemperato solo con l’integrazione delle competenze dell’amministrazione nazionale e locale e l’eventuale apporto degli operatori privati interessati ad investire e gestire nel settore turistico. Giusto connubio, quest’ultimo, per tutelare il bene e contemporaneamente aprirsi all’innovazione per una migliore fruizione del bene sotto l’aspetto culturale”.