TEVEROLA – “Se l’azienda non rivedrà il piano di esuberi intensificheremo le azioni di lotta”. Lo avevano promesso gli operai dello stabilimento Indesit di Teverola al termine del corteo di alcune settimane fa e oggi, alla luce delle notizie che arrivano da Roma, hanno messo in campo una nuova, forte azione di lotta. Da stamattina, infatti, è in atto un picchetto ai cancelli dello stabilimento dove non è entrato nessuno ad eccezione del direttore e del responsabile del personale.
Un’azione forte, promossa in concomitanza ai blocchi messi in atto a Fabriano e in preparazione del grande corteo organizzato ad Aversa per il prossimo 4 luglio e per lo sciopero generale del gruppo del 12 con corteo nazionale a Fabriano. “Purtroppo – ci spiega uno dei lavoratori che sta animando il picchetto – ieri c’è stato un incontro tra i rappresentanti dell’azienda e i governatori di Campania e Marche in cui la multinazionale ha ribadito la volontà di procedere ai tagli. Temiamo addirittura che il piano possa subire un’accelerazione ma noi non ci stiamo e abbiamo deciso di picchettare lo stabilimento”.
Sono determinati a lottare gli operai e iniziano anche ad esser stufi di una classe politica che bada più alle passerelle che ai fatti concreti: L’unica che in questo momento ci è vicina con azioni concrete è l’esponente del Movimento 5 Stelle Patrizia Terzoni. Gli altri sono venuti qui hanno fatto un’apparizione, una passerella ma non hanno prodotto nulla. La Terzoni, invece, ci ha incontrato ci ha ascoltato e ha presentato anche interrogazioni parlamentari. Il 4 luglio la aspettiamo al nostro corteo”. Il resto della politica è ferma: “Crediamo che questa situazione possa esser determinata dal fatto che Maria Paola Merloni sieda in senato in un partito di maggioranza”. Per questo motivo i lavoratori non si aspettano un intervento risolutivo del governo che non sembra essere interessato ad una svolta nelle politiche industriali per il rilancio dell’occupazione nel paese: “Noi non vogliamo assistenzialismo, vogliamo lavorare”.
540 ricordiamo gli addetti dello stabilimento Indesit di Teverola che rischiano il posto di lavoro in virtù del piano di delocalizzazione annunciato dall’azienda che vuole portare la gran parte della produzione italiana in Turchia. Lunedì, in vista dell’inizio della trattativa previsto per mercoledì, si riuniranno i direttivi provinciali di Fim, Uilm e Fiom che dovranno decidere come portare avanti e intensificare la lotta.
Intanto, i picchetti davanti alla fabbrica dovrebbero andare avanti.
Angelo Golia
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