PIEDIMONTE MATESE – Hanno spezzato, probabilmente con una tronchese o tenaglia, la rete di protezione installata a dotazione della porta di sicurezza e poi hanno frantumato anche il vetro speciale per farsi largo nel plesso scolastico di “Principe Umberto” nel quartiere Vallata.


Un plesso che è sempre più struttura di trincea ( basta  vedere le misure già  adottate come le inferriate o le rete poste davanti ad ogni  finestra per scoraggiare malintenzionati che invece si attrezzano per metterle KO) per le condizioni di sicurezza sempre più in bilico con le attività scolastica costrette a “convivere” con episodi di bullismo e micro-violenza(diciamo così)   che si verificano nello spazio  circostante, ormai completamente “impallidito” e danneggiato rispetto al recupero ed alla sistemazione fatta negli anni scorsi nel corso della prima giunta Sarro quando fu costruito un campo polivalente per il quartiere, eliminando il cancello esterno, unitamente ad una piazza per il tempo libero  e  ad un parco giochi (anche un campo di bocce) di cui non è rimasto più niente.   E’ solo il “fantasma” di quell’opera di riqualificazione . Orami, dappertutto, solo tracce di violenza a danno degli impianti e dei manufatti. Come è avvenuto stamane( subito allertati i carabinieri della compagnia di Piedimonte Matese che sono giunti per un sopralluogo nella scuola)   continuando un “lavoro” che già avevano iniziato nei giorni scorsi. Episodi costanti nel tempo come il tentativo di spezzare la rete di una finestra della facciata o di “smantellare” le sbarre di innesto delle finestre nei muri che si affacciano  sul  campo di basket, ridotto a brandelli, come in frantumi sono altri muri di confine con pezzi di pietra trasportati e (lanciati)- lasciati a terra  a  ridosso  della struttura. E che dire della canna fumaria presa a calci e pietrate . Una situazione davvero da  “allarme rosso” come ci viene detto da due mamme che portano a passeggio i loro bambini : ” non sappiamo più dove portare i nostri figli .  La piazzetta della scuola è terra di nessuno , è totalmente insicura con i ragazzi e le ragazze che la fanno da patrona. Vogliamo più controlli e sicurezza”.

 

Michele Martuscelli

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