NAPOLI – Un centinaio di perquisizioni sono in corso in altrettanti centri scommesse di Campania, Piemonte, Lazio, Puglia e Calabria, nell’ ambito di un’ indagine disposta dalla Dda di Napoli sulle scommesse abusive controllate dal clan dei Casalesi.
All’ operazione hanno partecipato oltre 300 finanzieri del Comando provinciale di Casera, dello Scico e del Nucleo speciale frodi tecnologiche. Le indagini, che riguardano i reati di associazione per delinquere ed esercizio abusivo di scommesse su competizioni sportive, si sono concentrate su una vasta rete telematica di scommesse su eventi sportivi di vario genere riferibile all’organizzazione camorristica dei Casalesi. Una struttura parallela a quella legalmente autorizzata e in grado di pagare ai vincitori ingenti somme di denaro anche oltre la soglia prevista dalla normativa antiriciclaggio, senza lasciare alcuna traccia. Si ritiene che, nell’ultimo biennio, vi siano state scommesse illecite per oltre 10 milioni di euro, con lucrosi e stabili guadagni per l’organizzazione criminale. Dalle indagini è emerso che, per aumentare ulteriormente i proventi illeciti, i gestori del sistema all’esito del risultato simulavano, attraverso l’alterazione di giocate precedentemente effettuate, l’esistenza di un numero di vincitori superiore a quello reale, riducendo in questo modo la consistenza del montepremi visibile sulla rete e truffando gli scommettitori vincitori.