TEANO – Una passeggiata tra i beni confiscati alla camorra e affidati alle cooperative sociali di Teano per ribadire ancora una volta l’importanza del riutilizzo dei beni sottratti al potere criminale: la deputata Pina Picierno domenica mattina ha partecipato all’iniziativa organizzata dalle ragazze e dai ragazzi dal Comitato Millescopi e dalla cooperativa Don Peppe Diana.
Fu proprio la parlamentare Pd ad impegnarsi, anche con una interrogazione al ministro risalente all’autunno del 2010, affinché gli immobili confiscati alla criminalità organizzata, ma ancora nella disponibilità di altri soggetti, entrassero materialmente nella disponibilità della cooperativa Don Peppe Diana. La vicenda è stata ripercorsa proprio nell’intervento di Pina Picierno che ha poi sottolineato anche la doppia valenza dell’utilizzo sociale di tali beni. “Parliamo di beni – ha detto la responsabile nazionale Legalità e Lotta alle Mafie del Pd parlando ai ragazzi della coop e Millescopi – che erano simboli del potere criminale, che erano luoghi di morte e di violenza e che, invece, oggi rappresentano il simbolo della vittoria dello Stato. Come dice don Tonino Palmese, ‘da beni mostri a beni nostri’: beni cioè che tornano finalmente a disposizione della nostra comunità”. La deputata ha ricordato anche l’importanza dell’emendamento approvato nella scorsa legislatura – emendamento che porta la sua firma e che fu scritto con il contributo di Libera e delle associazioni che si occupano di antimafia e di riutilizzo dei beni confiscati – che prevede la possibilità che ragazzi under 35 possano organizzarsi in cooperative per gestire a titolo non oneroso beni confiscati a vocazione turistica: “E’ una doppia vittoria dello Stato che questi beni riescano anche a garantire una prospettiva di occupazione di sviluppo con i nostri giovani che, invece di vedersi costretti ad andare fuori per cercare lavoro, possono, anche in questo senso – ha concluso Pina Picierno -, riappropriarsi delle proprie terre, finalmente sottratte alla violenza criminale. Così lo Stato vince due volte”.