TORRE ANNUNZIATA – Mandanti ed esecutori materiali di cinque omicidi commessi tra l’aprile del 1998 e il settembre del 2005: è con questa accusa che otto esponenti del clan Gionta, attivo principalmente a Torre Annunziata (Napoli), sono stati destinatari di ordinanze di custodia cautelare in carcere.
Componenti, quasi tutti già detenuti, di quello che è stato considerato per anni il ‘gruppo di fuoco’ del clan. Gli omicidi, secondo quanto accertato dagli inquirenti, rientrarono nella guerra tra il clan Gionta e il clan Limelli Vangone per il controllo del traffico di droga. Omicidi come quello di Ciro Bianco, di quasi venti anni fa, il 17 aprile 1998; ma anche l’omicidio di Domenico Savarese, nel 2004, di Liberato Ascione, il duplice omicidio di Carlo Balzano e Angelo Scoppetta, nonché quello di Domenico Scoppetta nel 2005. Ordinanze, oggi, eseguite dai carabinieri del Nucleo investigativo del gruppo di Torre Annunziata, per Liberato Guarro, Giovanni Iapicca, Gennaro Longobardi, Luigi Maresca, Umberto Onda, Antonino Paduano, Michele Palumbo e Vincenzo Pisacane. Un ruolo, il loro, accertato sia dalle indagini che dai ‘pentiti’ del clan Gionta.