Udienza-lampo, circa un quarto d’ora per fare l’appello delle parti e poi, causa sciopero degli avvocati, il processo sul naufragio della nave Costa Concordia é stato aggiornato al prossimo 17 luglio. Un esordio, però, che al di là delle strette formalità non è stato privo di sorprese al Teatro Moderno di Grosseto allestito come un’aula di tribunale.
Infatti, mentre come previsto è stata confermata la presenza dell’unico imputato, il comandante Francesco Schettino, e l’adesione allo sciopero del suo avvocato Domenico Pepe, il quale ha comunicato direttamente ai giudici del collegio di aderire alla protesta, è successivamente emerso che in aula c’era un’altra protagonista della vicenda: cioé la giovane moldava Domnica Cemortan, che la sera del 13 gennaio 2012 sbarcò con Schettino al Giglio. Domnica è passata quasi completamente inosservata, fino ai primi ‘sospetti’ di alcuni legali che hanno creduto di riconoscerla accanto a loro. Era insieme ad una avvocatessa, si è accreditata stamani come parte offesa ed ha preso posto nel settore riservato alle parti civili da dove ha potuto osservare Schettino seduto ad una certa distanza sul lato opposto della platea, collocato in una posizione più avanzata. Entrambi avevano le spalle rivolte alla galleria, in alto, dove sono stati sistemati i giornalisti, tra cui oggi erano presenti molti di testate estere. Domnica e Schettino non si sono salutati né incrociati, anche perché gli ingressi per l’imputato e le altre parti sono separati. E comunque Schettino è rimasto sempre rivolto verso i giudici, senza girarsi indietro. Nel tempo breve dell’udienza, Domnica ha solo scambiato rapidi commenti con il suo legale che, sempre stamani, ha depositato la sua richiesta di volersi costituire parte civile. Se ne discuterà comunque la prossima volta, insieme ad altre istanze analoghe, che il presidente del collegio Giovanni Puliatti ha dovuto aggiornare al 17 luglio. E proprio sullo sciopero che ha reso veloce lo svolgimento della prima udienza, Domnica ha chiesto chiarimenti al suo avvocato con cui, poi, al termine se ne è andata alla procura di Grosseto per presentare una denuncia-querela contro il Cda di Costa Crociere spa. Denuncia simile a quella fatta tempo fa da altri naufraghi che ritengono di dover estendere le indagini sulle responsabilità penali del naufragio anche ai vertici della compagnia di navigazione. Francesco Schettino è invece uscito dal teatro per tornare a Meta di Sorrento (Napoli): inseguito in strada dai giornalisti, ha salutato dicendo ‘Ci vediamo il 17 luglio’, quindi è salito in auto e ha lasciato Grosseto.