Un gruppo di manifestanti ha cercato di entrare negli uffici della Indesit a Fabriano forzando l’ingresso. Le forze di polizia li hanno respinti e al momento è in corso una trattativa per cercare di evitare altre forzature.
Sono cinquemila, secondo fonti sindacali, i lavoratori che stanno sfilando nelle vie del centro storico di Fabriano (Ancona) a sostegno della vertenza Indesit, nel giorno dello sciopero nazionale di 8 ore, al quale hanno aderito tutte le aziende metalmeccaniche della provincia. Il corteo e’ seguito a distanza da un centinaio di operatori delle forze dell’ordine.Un corteo che ha visto la partecipazione di almeno 600 persone giunte dallo stabilimento di Teverola che si sono unite a quelle degli stabilimenti marchigiani.
10 i bus partiti a mezzanotte per raggiungere Fabriano e far sentire con forza la voce di quegli operai che non si sentono una sede periferica dell’azienda ma il suo cuore pulsante. In piazza è sceso anche i sindaci Mario Masi e Andrea Moretti.
“Oggi abbiamo dato un ulteriore segnale all’azienda – spiega il segretario della Fiom di Caserta Massimiliano Guglielmi – il piano deve essere ritirato e lo stabilimento di Caserta deve avere un ruolo industriale importante all’interno del gruppo. Il 16 torneremo al ministero e lo ribadiremo con forza”.
Nel corteo, il vescovo di Fabriano, Giancarlo Vecerrica, il sindaco della cittadina, Giancarlo Sagramola, insieme a tanti sindaci del distretto, il governatore delle marche, Gian Mario Spacca. Tutta Fabriano sta aderendo allo sciopero: ferme le aziende, saracinesche abbassate e solidarieta’ alle tute blu anche da parte dei commercianti; chiusi anche alcuni bar e ristoranti, che erano stati dispensati dall’aderire allo sciopero per non fermare un servizio a beneficio di cittadini e turisti.
Nel corso del corteo più volte si è levato lo slogan “Lavoro, lavoro” perché 1425 esuberi non possono passare. Al corteo si sono uniti i lavoratori di altri comparti. “Io sono del settore pubblico – racconta una signora – ma sono qui, perché qui è in gioco il futuro di Fabriano, il futuro dei nostri figli”. Tra i manifestanti sfilano anche i segretari regionali di Cgil, Roberto Ghiselli, della Cisl Stefano Mastrovincenzo e della Uil Graziano Fioretti. Ci sono anche l’assessore regionale al Lavoro Marco Luchetti, vari consiglieri regionali e alcuni parlamentari. “Indesit Made in Italy – orgoglio italiano” e ancora “orgogliosi di essere italiani” le scritte che campeggiano sulle t-shirt indossate dai manifestanti.