NAPOLI – In Commissione Bilancio, presieduta da Elpidio Capasso, il presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, Vincenzo De Simone, ha esposto il parere espresso dal Collegio sulle due delibere (oggi all’esame del Consiglio) riguardanti L’Aggiornamento del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale (delibera 518 del 10 luglio 2013) e l’Integrazione a questa, la delibera n. 527 dell’11 luglio 2013, concernente la presa d’atto del termine delle verifiche sull’incidenza della spesa del personale sulla spesa corrente che, per il 2013, si attesta sul 49,11%.

 

Alla riunione ha partecipato l’assessore al Bilancio Salvatore Palma al quale il presidente Capasso ha sottoposto gli argomenti maggiormente trattati nella precedente audizione (di venerdì 12.7) e in particolare la valutazione del dato relativo alla spesa del personale delle partecipate.

 

Il parere dei Revisori espone il contenuto della delibera di Aggiornamento del Piano di riequilibrio che apporta correzioni tecniche dovute alla riduzione del disavanzo da 850 milioni di euro, registrati con il rendiconto 2011, a 783 milioni con il rendiconto 2012. Inoltre, nel piano è inserita l’adesione al decreto legge 35 (il cosiddetto ‘Sblocca debiti’) con il quale il Comune ha ricevuto 593 milioni che sono stati inseriti della delibera di modifica del piano. Il Parere fa inoltre riferimento alla scelta fatta dalla Giunta di rinunciare alla premialità prevista nel decreto 174, che ammonta a circa 40 milioni di euro, per non aumentare la percentuale dei tagli alla spesa per servizi e trasferimenti. In questo modo, i fondi provenienti dal Governo passeranno da 260 a 220 milioni ed il Comune avrà la possibilità di avere una minore contrazione della spesa corrente per 130 milioni, mentre per il 2013 viene ridotto l’importo delle alienazioni del Patrimonio. Rassicurante, infine, a parere dei Revisori, il conteggio relativo alla incidenza della spesa per il personale, che la fa scendere al di sotto della soglia del 50% sulla spesa corrente. In generale, il parere dei Revisori è che l’architettura contabile e finanziaria a base delle due delibere, ed i loro valori, sono attendibili e riscontrabili.

I consiglieri intervenuti – Antonio Borriello, Iannello, Rinaldi, Grimaldi, Gennaro Esposito – hanno sottolineato alcuni aspetti della manovra ponendo, sia al Collegio che all’assessore Palma, alcune domande relative alle motivazioni della rinuncia alla premialità prevista dal decreto 174, alla metodologia di calcolo della spesa del personale, con particolare riferimento all’incidenza di quella delle partecipate e di quella per contratti a tempo determinato, oltre che per tipologie di lavoro flessibile (come i contratti di collaborazione coordinata e continuativa, la cui incidenza è comunque pari a zero nel calcolo) cui aveva fatto riferimento nella relazione il presidente De Simone.

L’assessore Palma ha spiegato, nel merito delle domande poste, che la rinuncia alla premialità di 40 milioni alla quale il Comune poteva attingere sulla base dell’adesione al decreto 174 effettuata con il piano di riequilibrio finanziario (che il Consiglio ha approvato  nel gennaio del 2013) è stata dettata dalla valutazione che, ridottosi il disavanzo con l’approvazione del rendiconto del 2012 e contemporaneamente avendo avuto accesso alle risorse del decreto 35 (pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni) non si ravvisa più la necessità di far ricorso alla premialità per evitare di tagliare ulteriormente la spesa per servizi e per trasferimenti oltre la percentuale già inserita del piano di riequilibrio. Confermato che la delibera 527 – ad integrazione dell’aggiornamento del Piano di riequilibrio – si limita a riportare il dato scaturito dalla verifica sulle spese per il personale, dato che era rimasto in sospeso nello stesso piano, l’assessore Palma ha ribadito che la metodologia di calcolo è rimasta immutata rispetto al conto precedente e che in esso sono inserite tutte le spese per il personale (anche i contratti a tempo determinato) e quelle per il personale delle partecipate, per il calcolo del quale ci si è attenuti alle regole dettate dalla Corte dei Conti.

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